Sulla cronaca triestina de Il Piccolo di ieri leggiamo che da mercoledì 19 e fino al 17 settembre a Muggia funzionerà un ulteriore servizio marittimo oltre a quello storico che la collega a Trieste, attivo ogni giorno dell’anno. Si tratta della linea che collegherà Muggia ai stabilimenti balneari locali, alleggerendo non di poco il traffico veicolare estivo su quella strada che porta anche al confine.
Di quel servizio, ci dice sempre il giornale, si era parlato nella scorsa primavera e adesso parte anche superando problemi tecnici e di attracco per niente semplici con soluzioni innovative e funzionali. Può non piacerci, e non ci piace, il sindaco di Muggia, quello che portava via le coperte ai senzatetto in pieno inverno, ma in questo caso gli va dato atto di efficienza.
Insomma Muggia non sarà la città più a nord dell’Adriatico ma può vantare due servizi marittimi importanti; così come, sembra sempre leggendo l’articolo di oggi, sarà anche per Grado.
Alla storica e, negli ultimi anni, sfortunata Grado Trieste, si aggiungerà una linea Grado Aquileia; non è dato sapere data di inizio e modalità del servizio, sui siti di Apt e Tpl infatti nulla appare, stranamente. E Monfalcone direte voi, niente? Esatto, proprio niente dopo tanti annunci della donna sola al comando, tanti voglio vedere chi avrà il coraggio di dirmi di no (vi rimandiamo ai tanti articoli su questo tema apparsi sul nostro giornale on line). I monfalconesi possono aspettare e, state sicuri, ci sarà sempre una scusa, una colpa, di altri ovviamente: la storia ormai la conoscono tutti. A proposito di annunci: ricordate che sulla linea Grado Trieste, dopo due anni di disastri, non avremmo dovuto più vedere la tristemente famosa Adriatica ma una nuova nave, dal combattivo nome Audace con tanto di assicurazioni e conferenze stampa dell’armatore, di garanzie da parte di Apt, Regione, eccetera? Doveva iniziare il 1 giugno, poi il 15, poi il 1 luglio: ad oggi, 16 luglio, nulla ancora si sa e, intanto l’Adriatica è ancora qua, con i suoi abituali ritardi.
Quando si dice la parola.