Qualche vandalo maleducato ed incivile ha distrutto il Bambinello nella mangiatoia collocata nel presepe della nostra piazza, e lo ha ridotto in mille pezzi. Questo è stato ormai assodato ma quale sia stato il motivo di tale brutto gesto al momento non ci è noto.
Certo è che questi episodi ci inducono a riflettere sui motivi di questi gesti che sono all’ordine del giorno non solo nella nostra città ma anche nel resto d’Italia. Dove abbiamo sbagliato? cosa c’è di malato nel nostro mondo? È forse solo noia, follia di un momento o forse mancanza di valori e rispetto delle cose, o forse tutte queste cose insieme?
Quello che è certo è che dobbiamo chiedere scusa a questi distruttori. Sì, scusa per non essere stati capaci di trasmettere i valori che contano, a educare al rispetto del bene altrui che talvolta è bene comune, piuttosto che amare l’effimero e proteggere gelosamente solo ciò che ci appartiene.
Ma non voglio addentrarmi in analisi sociologiche, lascio ai professionisti il racconto della stupidità distruttiva di taluni appartenenti al genere umano.
Quello che più mi ha colpito, oltre ovviamente al deprecabile gesto, è stata l’immediata risposta della nostra Amministrazione che non ha perso tempo a strumentalizzare, con raffinata perfidia, ventilando quasi sottotraccia, la possibilità che il gesto compiuto avesse connotati di intolleranza religiosa. Che, insomma, fosse l’ennesimo atto contro la nostra civiltà i nostri valori cristiani.
Apriti cielo…
I pasdaran, quelli sì veri intolleranti, i leoni da tastiera, i sovranisti xenofobi, fans della nostra promotrice della guerra santa più a nord del Mediterraneo si sono scatenati nel peggior modo possibile, dando la stura ad ogni tipo di insulto nei confronti degli iconoclasti asiatici, rei del gesto orrendo ai danni della “nostra” religione, ovvero, hanno dato per scontata la paternità del delitto.
Ora, mi domando, di fronte a tanta violenza verbale (sperando che rimanga solo verbale e non sfoci in altro) se tale veemenza, tale indignazione non sia stata e non venga utilizzata nell’assistere al genocidio quotidiano che si sta compiendo nella striscia di Gaza. Ad oggi sono oltre 5300 i bimbi morti uccisi in Medio Oriente e non una parola di sdegno di protesta si è levata dalla Sindaca e dai suoi supporters, non una ma fin troppe per una statua distrutta da qualche imbecille.
Val di più una statuetta simbolica di un bimbo che per chi è credente è nato per tutti noi, nato per portare la pace e non la morte? Vale questa di più di migliaia di bimbi che ogni giorno muoiono per la cattiveria degli adulti?
E no, cara (si fa per dire, perdoni la confidenza) signora Sindaca, questa volta sono io ad indignarmi ed essere per una volta intollerante, faccia un passo indietro, capisco quanto sia difficile quando si è portato così avanti lo scontro, ma riporti almeno nel giusto perimetro la sua anticipata campagna elettorale, ci provi sono certo che ne è capace se solo lo volesse.
Non sono certamente io a doverle ricordare che la concordia, il dialogo, la comprensione, la giusta equidistanza dalle parti, il buonsenso (che tra l’altro viene spesso richiamato dal suo schieramento politico) sono tra le armi democratiche del buon governo. Sia semplicemente un sindaco di tutti per tutti come in sede di elezioni si ama declamare.
Per una volta almeno una volta, ci provi, io ci spero perché la speranza è la virtù dei forti o forse dei folli.
Cordialità o faccia lei… come crede.
Giovanni Sonzini