Un G7 per le pari opportunità. Che ci sia qualche opportunità anche per Monfalcone?

 

Dal 4 al 6 ottobre, in quella straordinaria e surreale location che è Matera, avrà luogo la riunione dei Ministri G7 responsabili per le pari opportunità.

I sette paesi più industrializzati al mondo discuteranno sulla parità di genere e sull’empowerment (emancipazione) delle donne, nel quadro di un rinnovato impegno nazionale e internazionale per la promozione dell’emancipazione femminile, della valorizzazione del potenziale delle donne e della tutela dei loro diritti. Due saranno le aree prioritarie sulle quali verterà il confronto: contrasto alla violenza di genere, con un maggior supporto alle vittime, e miglioramento della condizione femminile come azione che di riflesso va a migliorare l’intera società perseguendo l’uguaglianza di genere (pariopportunita.gov.it).

Le pari opportunità sono un obiettivo a cui sempre di più si ispirano anche le aziende, nelle assunzioni del personale e nella garanzia delle stesse opportunità di carriera professionale a uomini e donne.

Un fattore importante per queste tutele sono le politiche a supporto della genitorialità, affinché sia garantito il diritto al lavoro e alla eventuale carriera di entrambi i genitori. È necessario comprendere quelle che sono le esigenze di una neomamma per agevolare il rientro al lavoro dopo la gravidanza, come il poter contare sulla disponibilità di un asilo nido pubblico, con rette accettabili, che possa accogliere il proprio bambino, o ancora la possibilità di alternarsi nella cura del figlio con il compagno che potrebbe beneficiare dei congedi di paternità retribuiti e per un periodo di tempo adeguato. Tutti provvedimenti che erano contenuti nel Family Act (legge 32/2022) e che la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Maria Roccella, non ha voluto completare nei decreti legislativi necessari, affondandolo.

Il favorire la condivisione dell’impegno nella cura dei figli tra i due genitori promuove la parità di genere anche sensibilizzando sul superamento di stereotipi di genere, educando al rispetto e al principio di uguaglianza. Un atteggiamento di questo tipo, già nel contesto famigliare, è alla base di un processo di cambiamento della mentalità maschilista auspicabile e necessario anche nel contrasto alle manifestazioni di violenza sulle donne.

Asili nido sufficienti a soddisfare le richieste delle famiglie sono un servizio indispensabile per promuovere l’emancipazione femminile tradotta in opportunità di studio e di lavoro, anche perché non sempre si può contare sull’aiuto di famigliari, soprattutto dei nonni. Questa difficoltà è ancora più evidente nelle giovani coppie straniere che raggiungono il nostro Paese per stabilirsi e far nascere i loro figli. In particolare l’emancipazione delle donne straniere, di qualsiasi età o stato civile, deve passare necessariamente attraverso la conoscenza della lingua per dare loro la possibilità di partecipare alla vita sociale del luogo in cui vivono.

Di contro la discriminazione e il disinteressamento da parte delle Istituzioni locali non rende possibile alcun progetto di emancipazione femminile. Il fallimento delle politiche di inclusione si ripercuote negativamente non solo sulle donne emarginate ma sull’intera comunità che se ne fa comunque carico, anche del peso morale per non percepire un miglioramento della condizione sociale di queste cittadine. Perché il benessere di una città, inteso anche come armonia e coesione sociale, si raggiunge con il benessere di tutti i cittadini, nessuno escluso.

Non ci resta che attendere il “fine lavori” dell’incontro dei G7 presieduto dalla ministra Roccella, e sperare in una contaminazione di idee differenti che arrivino fin nella nostra piccola città e che spingano per una apertura mentale delle Istituzioni che la governano.

Dobbiamo recuperare la reputazione di luogo civile e votato al progresso, perché non si sa mai, magari il prossimo G7 sull’emancipazione e la valorizzazione delle donne potrebbe passare per il Punto più a nord del Mediterraneo.

Michela Monticolo

 

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