That’s all Folks! siamo giunti ai titoli di coda

 

Dopo anni di polemiche, divieti, ordinanze e tensioni, la sensazione è che a Monfalcone siamo giunti ai titoli di coda di questa esperienza di destra estrema e radicale.

C’è la necessità e la voglia di ritornare alla normalità, c’è la voglia di ritornare a vivere una situazione di comunità in una cittadina dove oramai non se ne può più di divisioni e barricate ideologiche fittiziamente identitarie.

La storia di Monfalcone è sempre stata caratterizzata da un continuo mutamento di persone e identità, gli autoctoni sono sempre stati una minoranza, così accade nelle città portuali e di frontiera, così avviene a Monfalcone.

C’è una comunità da ricostruire, ci sono relazioni sociali da costruire forse da zero, a partire dall’insegnamento dell’italiano che deve essere sostenuto dalle Istituzioni.

Sì, è vero, passeggiando nella nuova piazza del punto più a nord dell’Universo mondo e nella rinnovata piazza della Repubblica, dove è vietato sedersi, anzi, neanche le panchine per sedersi ci sono, gli estranei sembriamo “noi”, poco da dire.

La realtà è questa, c’è un noi e un loro, e i bengalesi non si possono deportare, come forse qualcuno sognerebbe, da qui non se ne andranno, perché questa la sentono come casa propria. Anzi, hanno comprato casa in tanti, hanno aperto attività economiche, vivono il territorio come chiunque altro.

A Monfalcone non se ne può più di divisioni, di scontri, di odio.

Tanto, non se ne andranno mai da qui, i loro figli stanno crescendo qui, saranno i nuovi cittadini italiani e monfalconesi dei prossimi anni e alle loro identità, ai loro usi e costumi non rinunceranno mai, anzi, la conseguenza di tutto ciò ha portato a un’ostentazione del proprio credo, che ha visto aumentare il numero di donne e ragazze velate come mai era successo nella storia cittadina.

La religione, qualsiasi essa sia, è l’oppio dei popoli disse Marx ed aveva ragione.

Deve essere la laicità, l’essere neutrali, il faro che governa qualsiasi articolazione dello Stato italiano senza crociate ridicole e insensate.

Ma come ben sappiamo tutti quanti, abbiamo fatto passi indietro clamorosi in ciò. Sembra di essere tornati letteralmente al medioevo.

Il prossimo sindaco o prossima sindaca dovrà avere la capacità di tutelare e rappresentare tutti, autoctoni, non autoctoni e non schierarsi solo dalla parte di una “minoranza” che a Monfalcone ha continuato a dettare legge politicamente in questi anni, rispetto a quell’astensionismo e non voto che non si rispecchia nell’estrema destra radicale che in città è stata una parentesi destinata a chiudersi a breve.

È arrivato il momento per Monfalcone di voltare definitivamente pagina e chiudere questo capitolo deprimente della sua storia, qui c’è una città da ricostruire e non c’è più tempo da perdere.

Marco Barone

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