Ormai ci siamo abituati a questa litania, è vero, però c’è un limite a tutto, anche all’essere derisi dal resto del mondo, estremi cardinali del sud, dell’est e dell’ovest compresi.
Siamo passati dal “punto più a nord del Mediterraneo” relativo allo sviluppo geografico del nostro mare – e passi – ad un turbine di punti più a nord che neanche una persona affetta da ecolalia potrebbe immaginare (l’ecolalia è un disturbo del linguaggio che consiste nel ripetere, come un eco, appunto, parti delle frasi pronunciate da altri o da sé stessi).
E così abbiamo il porto “più a nord del Mediterraneo” con la banchina “più a nord del Mediterraneo” che conduce al canale “più a nord del Mediterraneo”, il quale termina col porticciolo “più a nord del Mediterraneo” contornato da una (costruenda) gradinata “più a nord del Mediterraneo” che si trova proprio sotto alla (costruenda) rotonda “più a nord del Mediterraneo” della città “più a nord del Mediterraneo” dotata di una (costruenda) piazza ovoidale “più a nord del Mediterraneo” al cospetto della rocca medievale “più a nord del Mediterraneo” e del museo della cantieristica “più a nord del Mediterraneo” che celebra le grandi navi costruite nel cantiere “più a nord del Mediterraneo” inserito nel distretto commerciale “più a nord del Mediterraneo”…
Che fatica!
Ed ecco la soluzione: per evitare tutta questa tiritera abbiamo coniato l’acronimo PuPaNdeM che sta appunto per Punto Più a Nord del Mediterraneo, almeno così risparmiamo un po’ di lavoro, di inchiostro e di carta.
Quello che non ci risparmieremo saranno i sorrisini di derisione dei nostri corregionali, che al TG del FVG si sono sorbiti la mitica “rotonda più a nord del Mediterraneo”, cioè la rotonda PuPaNdeM.
E poi ci chiediamo ancora perché i monfalconesi cambino residenza a comprino casa fuori città…
P.S.: Se l’essere più a nord di qualcosa fosse di per sé un indice di straordinarie qualità, allora il posto più felice del mondo sarebbe il Polo Nord, che per definizione è il punto più a nord di tutto, ma proprio di tutto quello che c’è sul nostro pianeta.
Non ci resta che andare a verificare, anche se, a naso, mi pare che non ci vivano poi in tanti, proprio come nella città PuPaNdeM che si ritrova con sempre meno cittadini PuPaNdeM.