Parità di genere, interrogazione del Partito Democratico

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato inviatoci da Lucia Giurissa, consigliera comunale di opposizione.

Reputo politicamente gravissimo che l’amministrazione Cisint non abbia nemmeno fatto domanda per la linea di finanziamento regionale finalizzata a garantire, all’interno delle comunità straniere, la parità dei diritti fra donne e uomini, per prevenire la violenza contro la donna, la sua discriminazione ed emarginazione pubblica e privata, per tutelarne la salute e sostenere la sua integrazione nella società civile.

Siamo al paradosso inaccettabile in cui da una parte si stigmatizza generalizzando che i nuovi cittadini “non si vogliono integrare” e dall’altra non si compiono gli atti basilari per una buona amministrazione che si prende cura delle complessità emergenti.

Una vergogna che si somma alle banalizzazioni propagandistiche strombazzate sui mezzi di informazione per alzare in tutti i modi la visibilità dei singoli soggetti politici a scapito della nostra città.

Il Partito Democratico ritiene urgente e indifferibile mettere tutte le cittadine di Monfalcone in condizione di pari opportunità di accesso ai servizi, alla scolarizzazione di base, alla formazione superiore e alla specializzazione professionale finalizzate all’emancipazione economica, unica garanzia di autodeterminazione.

Sabato scorso, presso la segreteria degli organi collegiali del comune di Monfalcone, è stata depositata un’interrogazione della quale riportiamo il testo integrale:

Interrogazione a risposta scritta e orale del Partito Democratico

La cultura del rispetto e la prevenzione della violenza per la promozione della parità tra i generi non interessa all’amministrazione?

La sottoscritta Lucia Giurissa nella sua qualità di consigliera comunale interroga la Giunta sulla questione in oggetto e nello specifico:

considerando che l’8 marzo 2023 è stato presentato in biblioteca comunale lo studio «Voci di Donne» «Analisi delle principali istanze delle comunità femminili straniere residenti nel Comune di Monfalcone», importante report di ricerca a cura di Istituto Regionale per gli Studi di Servizio Sociale commissionato dal Comune di Monfalcone (delibera di giunta n 102 del 30 marzo 2022) a valere sui fondi della LR 24/2019, art. 7 (commi 83/ 85) “Contributo annuale per la valorizzazione di iniziative finalizzate a promuovere la crescita di una cultura dell’uguaglianza e del rispetto, nonché la partecipazione paritaria di donne e uomini alla vita economica e sociale del territorio regionale”;

ricordando che in più occasioni è stata sollecita la commissione VI pari opportunità a prendere atto degli esiti dello studio sociologico per realizzare da subito politiche concrete di sostegno affrontando le tematiche femminili nel contesto della migrazione; è rilevante sottolineare che la donna nella sua esperienza migratoria può essere identificata con la figura del “doppio migrante” (Anzaldúa 1999) dovendo affrontare non solo il cambiamento geografico ma anche linguistico-culturale straniante. Gli enti locali sono tenuti ad attivarsi per minimizzare i rischi teorizzati da Schutz (2013), secondo cui le difformità tra diversi codici culturali possono generare interazioni negativamente connotate, in quanto conoscenze, credenze e saperi alla base delle relazioni sociali spesso non sono condivisi poiché generati da contesti e framework culturali diversi;

prendendo atto che l’art. 4 della legge regionale 9/2023 “Parità dei diritti fra donne e uomini” dispone che la Regione si attivi per garantire, all’interno delle comunità straniere, la parità dei diritti fra donne e uomini, per prevenire la violenza contro la donna, la sua discriminazione ed emarginazione pubblica e privata, per tutelarne la salute e sostenere la sua integrazione nella società civile e che con DPReg 29 settembre 2023 n. 0167 (pubblicato sul BUR n. 41 del 11 ottobre 2023), è stato adottato il Regolamento attuativo che disciplina i contributi per la realizzazione di azioni in materia di parità dei diritti fra donne e uomini all’interno delle comunità straniere, previa procedura valutativa a graduatoria delle domande,

Specificando che per ciascun progetto, fino a 25.000€, sarebbero state ammissibili a contributo le iniziative progettuali che prevedevano una o più delle seguenti attività: a) la cultura del rispetto della donna e la parità dei diritti, l’autonomia della donna migrante dal punto di vista economico, sociale, linguistico e occupazionale; b) la prevenzione della violenza contro la donna migrante; c) l’approccio di genere nei servizi sanitari e la diffusione della cultura della salute tra le persone straniere immigrate; d) il dialogo fra scuole e famiglie straniere, come strumento di inclusione; e) la prevenzione, il contrasto e la repressione delle pratiche di mutilazione genitale femminile, nonché l’assistenza e la riabilitazione delle donne e delle bambine già sottoposte a tali pratiche;

venendo a conoscenza che in data 27/11/23 sono state rese pubbliche le graduatorie che riportiamo integralmente:

si chiede:

  1. Perché l’amministrazione comunale non ha fatto domanda per la linea di finanziamento regionale in premessa considerando l’alto numero di cittadini e cittadine monfalconesi con background migratorio e la specifica complessità del nostro tessuto sociale?
  2. Viene considerato prioritario mettere tutte le cittadine di Monfalcone in condizione di pari opportunità di accesso ai servizi, alla scolarizzazione di base, alla formazione superiore e alla specializzazione professionale finalizzate all’emancipazione economica, unica garanzia di autodeterminazione?
  3. Quali progetti finanziati con fondi propri ha realizzato l’ente negli ultimi due anni e ha intenzione di mettere in campo nei prossimi tre anni per le finalità in premessa?

Si rimane in attesa di una risposta puntuale,

Lucia Giurissa

 

 

 

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