La montagna e il topolino… ovvero “cicio no xe per barca”

 

Senza scomodare Esopo con la sua notissima metafora della montagna che ha partorito un topolino, è sufficiente riandare a una classica espressione del dialetto triestino e bisiaco che viene comunemente utilizzata per indicare una persona che non è in grado, o non è capace, di fare qualcosa ed è meglio che lasci perdere. …

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Gli appuntamenti della seconda settimana di aprile de Il Libro delle 18.03

 

Mercoledì 10 aprile e giovedì 11 aprile i prossimi appuntamenti de Il Libro delle 18.03 a Gorizia.

Antonella Sbuelz, Mariam, guerra e amori richiedono coraggio.

28 Giugno 1940. L’Italia è appena entrata in guerra. A bordo di un trimotore italiano viaggia l’uomo più potente della Libia, già diventato leggenda. Più in basso, nella polvere del deserto, una ragazza a cavallo, in fuga da obblighi e violenza ne segue il volo con lo sguardo. Ma l’aereo non giungerà mai a destinazione: un’esplosione incendia il cielo di Tobruk. Si tratta di un semplice incidente? O si nasconde altro, dietro la morte dell’unico gerarca che abbia osato sfidare Mussolini? E chi è l’uomo che qualche anno più tardi cerca vendetta tra le vie di Roma, appena dichiarata città aperta? Prendendo le mosse da un dubbio storico venato di giallo, Mariam ripercorre ombre e chiaroscuri del colonialismo italiano in Libia, rievocandone i protagonisti, le atmosfere, i grandi eventi che hanno cambiato il mondo e i dettagli nascosti nelle pieghe della Storia. E narra la vita di uomini e donne che, dal basso, osano ribellarsi a convenzioni e imposizioni.

Antonella Sbuelz Scrittrice e poetessa di Udine, è autrice opere di poesia e narrativa tradotti in diversi Paesi e vincitori di numerosi premi. La ragazza di Chagall del 2018 ha ottenuto il Premio FiuggiStoria, Raffaele Crovi, Raccontami la Storia ed è stato finalista al Premio Viareggio. Questa notte non torno del 2021 ha avuto il Premio Campiello Junior 2022, ha partecipato alla Selezione Premio Strega Ragazzi e Ragazze, è stato finalista al Premio Minerva. Insegnante, conduce laboratori di scrittura creativa e collabora con le pagine culturali del Messaggero Veneto.

Dialoga con l’autrice Monica Delfabro, insegnante al Liceo classico Stellini di Udine

Le letture tenute da Valentina Verzegnassi, attrice del Collettivo Teatro di Gorizia

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Andrea Zannini, Controstoria dell’alpinismo.

Chi ha inventato l’alpinismo? Davvero è cominciato tutto con la salita di Francesco Petrarca al Mont Ventoux? Oppure sono stati gli illuministi del Settecento? O, ancora, i viaggiatori ed esploratori inglesi dell’Ottocento? E se invece fossero stati gli uomini e le donne che da sempre abitano le Alpi a diffondere la passione per le vette? Questo libro, originale e sorprendente, rovescia la tradizionale narrazione sulla nascita dell’alpinismo e pone al centro di questo racconto i veri protagonisti finora dimenticati: i montanari.

Andrea Zannini è Professore ordinario di Storia moderna nell’Università di Udine, dove dirige il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale. Tra i suoi libri Venezia città aperta. Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec. (2009). Per il Mulino ha co-curato La Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli (2013) e Estate-autunno 1944. La Zona libera partigiana del Friuli orientale (2016). Nel 2019 ha pubblicato Storia minima d’Europa Dal neolitico a oggi e nel 2022 L’altro Pasolini. Guido, Pier Paolo, Porzûs e i turchi. Fa parte del Comitato scientifico del festival goriziano èStoria di Gorizia.

Dialoga con l’autore Andrea Bellavite teologo, saggista, giornalista e operatore sociale, esperto in storia delle religioni. A lungo direttore di Voce Isontina, è stato sindaco del Comune di Ajello del Friuli. E’ Direttore e legale rappresentante della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia.

 

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Il 1° maggio nazionale a Monfalcone? Sia l’occasione per un nuovo patto sociale sul lavoro in città e nel mandamento

 

Per una questione di logistica, di funzionalità, saltando l’ipotesi Gorizia, piazza della Transalpina, a causa dei lavori di riqualificazione in vista di Nova Gorica e Gorizia capitale europea della cultura, le principali sigle rappresentative del sindacato nazionale hanno deciso di ritrovarsi a Monfalcone. …

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Il golpe e il suo doppio

Trovo di una estrema gravità che una persona con incarichi istituzionali possa pensare di parlare di “golpe” quando soggetti sottoposti alla sua autorità ritengano di accedere agli organi istituzionalmente preposti al controllo ed alla verifica della legittimità del suo operato.

L’enciclopedia Treccani definisce: ‹gòlpe› s. m., spagn. (propr. «colpo»). – Nel linguaggio polit., colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina; g. bianco, colpo di stato svolto senza ricorso alla forza da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale.

La definizione di “colpo di Stato” invece è: “Si intende generalmente con questa espressione un fatto contro la legge e al di fuori della legge, volto a modificare il vigente ordinamento dei pubblici poteri. In senso più ristretto si vuole che questa violenta trasformazione sia operata da uno degli stessi organi costituzionali, cioè, in pratica, nelle costituzioni a tipo inglese, da uno degli organi esecutivi, il re o il suo gabinetto, poiché negli altri organi manca quel continuo e diretto esercizio di un potere per sua natura imperfettamente limitabile e sindacabile qual è il potere di governo, base necessaria per l’attuazione di un atto di forza. In senso più ampio s’intende per colpo di stato ogni violenta modificazione dell’ordinamento costituzionale vigente, anche se questa non sia dovuta a uno degli organi esecutivi.”

Ne deduciamo che rivolgersi in maniera legittima, seguendo le vie legali per richiedere la verifica di una o più disposizioni emanate da un organismo istituzionale, in questo caso il Comune, agli organismi che sono stati istituiti appositamente per verificare e controllare l’operato dell’istituzione stessa (Tar, Consiglio di Stato, ecc.) non può essere definito golpe o colpo di Stato, ma corretto utilizzo delle vie legali previste dalla Costituzione. Viceversa, chi pensa e afferma pubblicamente che mettere in dubbio le proprie disposizioni, tramite vie legittime e legali, debba essere considerato sovversivo, evidentemente dimostra scarso rispetto delle Istituzioni, della Legge, della Costituzione della Repubblica.

La Democrazia per essere tale ha nei suoi presupposti essenziali il controllo. Ogni organo costituzionalmente previsto deve poter essere sottoposto al controllo da parte del popolo (demos) ogni volta che esercita il proprio potere (cratos). Il controllo e la possibilità di verifica da parte di organismi imparziali, la possibilità di appellarsi sono il fondamento della democrazia. Chi non è convinto di questo non dovrebbe esercitare ruoli istituzionali quali che siano le sue capacità e prerogative tecniche. Gli argomenti utilizzati sono evidentemente facilmente contestabili, non vale neanche la pena di parlarne in questa sede. Ma rimane un punto fondamentale: un esponente delle Istituzioni che non riconosce i diritti fondamentali dei cittadini previsti dalla Costituzione e parla di golpe quando i cittadini si rivolgono alle istituzioni è una persona che non dovrebbe rappresentare i cittadini.

Massimo Bulli

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