Le Olimpiadi di quest’anno hanno fornito il pretesto per una ennesima sceneggiata di stampo elettorale da parte della destra italiana, del Governo nazionale , ed anche del Presidente del Senato, al quale non ha mancato di partecipare ovviamente il “governo” cittadino in difesa di presunti attacchi ai “valori dell’Occidente” derivanti dalla errata e strumentale interpretazione su alcuni momenti dello spettacolo inaugurale e da un discusso combattimento di boxe femminile.
In entrambe le vicende si è voluto creare un caso citando prima l’Ultima Cena (tela di Leonardo Da Vinci) e quindi paventando una presa in giro della religione cristiana. Nel secondo caso c’è stata una presa di posizione intorno alla bufala, poi smentita, che una delle due combattenti sarebbe stata in realtà un uomo, un trans o simile.
In entrambi i casi, poi smentiti e ridotti ai minimi termini, non trova giustificazione alcuna che figure istituzionali si siano spese per intraprendere crociate in difesa dei “valori dell’Occidente”, tra l’altro in maniera avventata e senza approfondimenti, perché questi non erano certo incidenti diplomatici ma parti di una manifestazione sportiva che andavano valutati nella giusta dimensione per evitare di fare figuracce.
Ma farne uno scandalo urlato era funzionale a creare un caso su cui ricamare una presunta, ennesima, crociata in difesa dei “valori dell’occidente”.
Quali valori?
Dunque, a parte il fatto che eventuali offese alla religione cristiana non dovrebbero interessare lo Stato Italiano, che è uno stato laico, bisogna considerare che le Olimpiadi sono un evento trasversale a tutti i popoli ed a tutte le confessioni religiose, per cui non c’era motivo di interpretare un baccanale, che faceva evidentemente riferimento alle divinità greche delle origini, come un qualcosa di diverso.
Ma il vero motivo che ha scatenato le reazioni degli esponenti della destra in Italia, è stata la possibilità di reiterare il proprio attacco alla comunità LGBTQ+, della quali si sono ravvisati esponenti nella esibizione artistica del baccanale, e della quale veniva ipotizzata la presenza nella presunta mascolinità della pugile algerina ( mi permetto di pensare che se in analoga situazione l’atleta fosse stata di origini centro o nord europee, lo scandalo non sarebbe scoppiato)
Insomma, si sono trovati due pretesti per creare uno scandalo, una confusione, un attacco contro il quale ergersi con cavalleresco eroismo.
E’ tipico della destra tenere sempre alta la tensione, con continui allarmi finalizzati a creare fantasmi di pericolo, disagio e paura perché tutto questo serve a creare una cortina fumogena per nascondere il nulla cosmico del loro pensiero.
Senza conflitto la destra non esiste, perché la destra sa solo distruggere e manipolare ma non creare.
Lo vediamo ogni giorno, dove vengono distrutti i diritti delle persone, e parlo di sanità, di scuola, di coesione sociale, di integrazione.
Il peso della destra nell’etica e nel pensiero costruttivo è nullo, il suo spessore politico e morale è così inconsistente che ha bisogno di urlare, ha bisogno del conflitto per esistere.
La destra non vale nulla se non urla la sua rabbia ed il suo odio.
Una leggerezza insopportabile da colmare con la violenza per chi vorrebbe avere un peso politico e culturale.
Una leggerezza dell’essere… insostenibile.
Massimo Bulli