Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera arrivata oggi da un affezionato lettore.
Leggo oggi (16 dicembre n.d.r.) l’articolo sulle verifiche statiche che saranno eseguite sui solai dell’edificio dell’ex Pretura, per accertare che siano adeguati ad ospitare, secondo i desiderata della Sindaca, la Biblioteca comunale con i suoi carichi (non leggerissimi, anzi) di libri e riviste.
Sorvolo sul fatto che forse queste verifiche sarebbe stato bene farle prima di ipotizzare, dandolo sostanzialmente per certo, il trasferimento di una struttura rinnovata, arredata e attrezzata per quello specifico utilizzo solo 18 anni fa.
Sorvolo pure su altre domande relative al progetto di trasloco della biblioteca, ma non posso non farmene una, che estendo anche ai vostri lettori: dove inizia e dove finisce il “centro” della città?
Leggendo articoli e dichiarazioni ricorrenti questo progetto di trasloco viene motivato con la necessità di “valorizzare e riqualificare” il centro cittadino, come se via Ceriani fosse un’area periferica, distante miglia e miglia dal centro, raggiungibile solo con faticose marce forzate.
Per i non monfalconesi, ma anche per i residenti, val la pena segnalare che, secondo Google Maps, il percorso pedonale dall’attuale biblioteca all’edificio candidato ad ospitarla, è di circa 350 metri, cioè 5 minuti scarsi a piedi.
Dunque, a prescindere dalle verifiche statiche, le superfici disponibili, le valutazioni architettoniche e biblioteconomiche, il costo di questa operazione, la sua effettiva necessità, e compagnia bella, chiedo soltanto: quali sono i confini del centro cittadino secondo questa Amministrazione?
Una distanza di 350 metri (in linea d’aria son di meno) giustifica davvero questo progetto e i significativi costi prevedibili?
Mi permetto anche una terza domanda: quale sarà poi la destinazione d’uso dell’attuale biblioteca?
G.C.