Riceviamo da Fabio Marchiò e volentieri pubblichiamo
Pensavo che una risposta sarebbe arrivata. Sa com’è, caro sindaco, un cittadino crede sempre di essere unico e di essere ascoltato dal proprio sindaco, ma forse è solo presunzione. Come avrà sicuramente letto nella precedente mia missiva affidata alla stampa locale, l’invitavo in sintesi a difendere Monfalcone sempre e ovunque. Non solo rappresentarla ma anche guidarla, proteggerla, curarla e farla progredire, insomma rendere giustizia e onore (parola a lei sicuramente cara) alla città.Invece mi scivola, e anche malamente, su un altro video, in cui cerca, a mio parere non riuscendoci, di giustificarsi per l’indisponibilità ad accogliere l’Ufficio consolare del Bangladesh per l’espletamento di attività che anche lei reputa lecite e di diritto, adducendo motivazioni di ordine pubblico.
L’ordine pubblico è cosa molto seria, ne va della tranquillità dei cittadini. Considerare come un problema di ordine pubblico l’espletamento di un dovere/diritto civico, quale il rilascio o rinnovo di un documento d’identità, è un grave errore. Proprio lei che ha a cuore la sicurezza di Monfalcone e dei suoi abitanti, che di ciò ha fatto manifesto politico, ne ostacola l’esecuzione.
Invero, ascoltando attentamente, non solo proclama l’insicurezza, ma anche si permette una valutazione economica di questa “invasione”; forse la sua scala di valori rispetto l’essere umano è diversa dalla mia, ma dichiararsi paladina della difesa del mercato che, a causa di questa fantomatica “invasione” di persone bengalesi, avrebbe privato la città (il commercio, parole sue) dell’introito economico dalle manifestazioni programmate, è ridicolo e perverso. L’economia e il mercato sono altra cosa rispetto la sua visione.
Debbo confessare che mi dispiace, questa ennesima pessima figura non le rende merito: perché a un atto a mio parere sbagliato, l’ospitalità negata, lei deve sottolineare tutta la sua incompetenza a trattare i problemi, se problemi sono? Perché questo video? Cosa muove il suo animo a presentare una giustificazione non richiesta? e che a me pare, come si dice dalle nostre parti, “pezo ’l tacon che ’l buso”.
Le sue parole hanno offeso dei cittadini, mi hanno offeso, e sa perché? Perché quando parla il primo cittadino, parla a nome della città, e io penso che non tutta la città si riconosce nelle sue parole. Io non mi riconosco, quindi la prego, nuovamente, di misurare le sue affermazioni e i suoi proclami: non sempre il suo pensiero è lucidamente espressione della città.
Con rispetto, Fabio Marchiò