Riceviamo e volentieri pubblichiamo il Comunicato Stampa de La Sinistra per Monfalcone
Ma se è tutto perfetto a Monfalcone, perché Cisint si scomoda ad attaccare violentemente La Sinistra? La Sindaca accusa chi non è concorde con lei di superficialità nelle critiche ma stavolta fa a meno di citare dati e numeri, perché non sarebbero in suo favore. Guardiamo i dati allora. La percentuale di raccolta differenziata a Monfalcone, secondo i dati del Catasto Rifiuti dell’ISPRA, che raccoglie i dati di tutti i comuni italiani e garantisce la confrontabilità, tra il 2011 ed il 2016, con l’ultimo centrosinistra, è aumentata dal 56% al 65%, mentre durante gli anni di destra al governo, dal 2016 al 2021, non è più aumentata, rimanendo sempre di poco sotto il 65%. I dati sono pubblici e consultabili da tutti.
D’altra parte, che l’obiettivo della destra, nella gestione dei rifiuti, non sia migliorare la performance di riciclo e la quota di differenziata, è cosa nota, almeno dal luglio 2022 quando, in consiglio comunale, rispondendo alle critiche dell’opposizione la sindaca sostenne di ritenere ideologico l’obiettivo di diminuire la produzione di rifiuti e aumentare la quota di differenziata (per diventare un comune “riciclone”), perché avrebbe aumentato i costi della gestione della raccolta. Alla faccia della conversione della destra all’ambientalismo.
Eppure, ci sarebbero molte alternative, come il sistema tariffario applicato nella zona di Pordenone, che premia i cittadini più propensi al riciclo con tariffe corrispettive ai rifiuti conferiti e che, consentendo una quota di differenziazione superiore all’85%, sembra coniugare molto meglio la necessità di proteggere l’ambiente e contenere i costi. In questi anni invece l’unica sperimentazione monfalconese degna di nota, quella di VASCO, non ha inciso in alcun modo sulla quota di differenziata, divenendo esclusivamente un costo aggiuntivo ripartito non solo tra chi ne ha usufruito, ma su tutti i cittadini che, in qualche modo, si sono trovati a pagare anche questo servizio.
I fenomeni di abbandono dei rifiuti, però, sono sotto gli occhi di tutti, anche in centro (alleghiamo foto di poco giorni fa) i cassonetti, aumentati di numero, hanno invaso la città e i numeri della differenziata sono al palo.
Però per la Sindaca la colpa è dell’opposizione, che vuole vedere dati, numeri e convocare la commissione di Garanzia e Controllo, spesso chiamata “Trasparenza” sulle pagine del giornale. Sì, perché si finisce sempre lì.
A richiedere, ancora una volta, all’amministrazione un confronto nei luoghi istituzionali e non attraverso conferenze stampa e dirette social. Se veramente si vuole convincere i consiglieri delle reali difficoltà di governo della partecipata e della mancanza di visione, perché non si è ancora convocata la commissione consiliare preposta proprio all’esame di questi argomenti da parte dei consiglieri? In quella sede da tempo chiediamo di poter esaminare gli atti e sentire le parti. Una commissione pubblica la cui convocazione, invece, sorprendentemente non arriva, nonostante le richieste, le rassicurazioni e i propositi di buona collaborazione.
Infine, una risposta più generale alle accuse di Cisint. Si è costruita negli anni una narrazione denigratoria verso il CentroSinistra, per un tornaconto elettorale che sicuramente ha pagato, ma i problemi della città, a ben guardare, sono sempre lì, intatti: i salari sono sempre più bassi, i negozi continuano a chiudere (la CCIAA parla di saldo negativo per le partite IVA del settore commercio), l’insicurezza percepita non è guarita a colpi di cancelli e telecamere, mentre culturalmente la città è divisa e frammentata. E la centrale, che doveva essere sostituita da un prato ed un ristorante panoramico, sarà sostituita da… Un’altra centrale.
A Cisint chiediamo di evitare gli slogan questa volta, e attivarsi invece per una rapida convocazione della sesta commissione oppure, se lo preferisce, di promuovere la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, per discutere del tema dei rifiuti e della loro gestione. Se è davvero una sfida cruciale per la città, è corretto che il consiglio comunale possa discuterne, con i tempi e i modi tipici delle assemblee pubbliche, con le legittime domande dei consiglieri e le risposte degli esperti e dell’amministrazione. In un sistema democratico ottenere questo non dovrebbe richiedere mesi di confronti e sfide. E non ci dica che non si può fare in agosto perché sono tutti in ferie, almeno questo no.
Cristiana Morsolin
Alessandro Saullo
Gruppo Consiliare de La Sinistra per Monfalcone
28 luglio 2023
P.S: Riferimenti utili
– I dati di ISPRA su Monfalcone sono consultabili qui: clicca
– La risposta della Sindaca che critica i comuni “ricicloni” è visibile qui: