La frittata la risolva Fincantieri

Alzi la mano chi nel mandamento monfalconese vuole la moschea o il campo da cricket!

La frittata la risolva Fincantieri

Mentre continua la partita a ping-pong sulla responsabilità dell’attuale situazione “implosiva” a Monfalcone, la realtà continua a confermare quello che solo chi si concentra sul dito e non sulla luna non riesce ancora a capire. Se con il governo nazionale più destro e nazionalista della storia della repubblica italiana, se con la Regione FVG e l’amministrazione monfalconese a matrice destra non si è riusciti sostanzialmente a mutare l’orientamento delle politiche di Fincantieri su Monfalcone, ciò è la prova provata che solo Fincantieri e la legge del mercato potranno decidere le sorti dell’intero mandamento monfalconese.

La questione di questi giorni, moschea sì, moschea no, entusiasma come un derby di calcio amatoriale. Il classico argomento che distrae da quel punto nodale, da quel groppo che si deve ingoiare riconoscendo che no, Monfalcone non ha il potere di incidere sulle politiche di Fincantieri. D’altronde basta parlare con gli operai che ci lavorano in cantiere per capire perché si continua ad assumere da certe aree (si dice che la rotta si stia spostando verso l’Africa). Vedremo quel che sarà.

Mentre la legge del mercato fa il suo corso inesorabile, bisogna essere onesti. Se da un lato è vero che il diritto alla libertà di culto della comunità musulmana è tutelato, sulla carta, dalla Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione Europea dei Diritti Umani, così come per tutti, nella pratica si deve essere nelle condizioni di poterlo garantire questo culto. I luoghi devono essere conformi alla normativa, anche se la burocrazia spesso diviene un pretesto per negare un diritto.

Non mi interessa qui sostenere il diritto di chiunque sia ad avere una moschea o una chiesa o quello che è, ma solo far notare questo: nel mandamento monfalconese, chi ha alzato la mano per farsi avanti per ospitare una moschea? O un campo da cricket? Non è tanto una questione di razzismo, ma di non voler vedere i propri equilibri sociali mutati. Le realtà piccole del mandamento preferiscono continuare a perdere abitanti che vedere scalfiti i propri equilibri. Ospitare una moschea significherebbe determinare un impatto importante, come un campo da cricket. Piaccia o non piaccia, questo è.

E allora, la frittata, la risolva Fincantieri. Sia questa azienda dello Stato italiano a farsi carico degli onori e degli oneri di trovare una soluzione perché, se la palla viene lasciata solo alla politica locale, non se ne uscirà più.

D’altronde, la destra è coerente con le sue visioni, perché mai dovrebbe mutarle? Se non si ricostituisce una rete nel mandamento, con Monfalcone che ritorna a unire il territorio e non a dividerlo come successo in questi anni, a partire dalla morte della provincia, questa storia sarà infinita come la partita a ping-pong sulla responsabilità della situazione attuale. E perché ciò possa accadere è necessaria una visione politica diversa, che sicuramente non potrà essere offerta dalla destra attuale, ma da una visione dello stato delle cose che si concentri sull’insieme del territorio monfalconese.

Marco Barone

 

Torna in alto