Bisogna parlare con tutti, non solamente con chi è già d’accordo con te. Altrimenti i confini tra le varie tribù umane diventano muri invalicabili, e ognuno si consolida nella propria realtà.
La destra a Monfalcone ha studiato, creato, seminato: il nemico diventa chi non segue il capotribù in silenzio, senza diritto di parola, auto-annullandosi.
Il principio è sacro, bisogna parlare con tutti, o almeno provare. Non sarà facile nella vita quotidiana, nei rapporti umani, nei discorsi pubblici, come si vede in queste settimane. Per esempio: la Fincantieri azienda che dà lavoro a migliaia di persone, è indicata come il nemico di tutto. Certamente ha delle responsabilità, come azienda di Stato, visto che il 70% è di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Ministro Giancarlo Giorgetti della Lega.
Una corresponsabilità e una delega in bianco ad un’azienda di Stato che utilizza il lavoro per impoverire i lavoratori con stipendi bassi, che applica un sistema estremo degli appalti e subappalti, che riserva i lavori poveri al territorio, che utilizza massicciamente un’immigrazione forzata, che scarica le conseguenze sulla città e sul territorio.
Il presidente per 20 anni è stato Bono, sostenuto da Salvini-Lega. Dalla stampa nazionale, il 28/2/2019 Salvini “blinda” Bono, squadra che vince non si cambia. Il 23/2/2019 “Lo stimo per quello che ha fatto e conto che continui a farlo a lungo e sarò a Monfalcone la settimana prossima per una inaugurazione.” Un sostegno in bianco a Bono-Fincantieri. Va anche ricordata la figura di Belsito, vicepresidente della Fincantieri, sempre della Lega.
Con questo rapporto stretto di corresponsabilità diventa una farsa il “batterò i pugni sul tavolo”, oppure gli incontri personali con i vari ministri, sapendo che su altri tavoli era già tutto scritto.
Non meraviglia la scelta del Governo di dare i soldi dell’amianto alla Fincantieri, né il silenzio dei politici locali nel ruolo di figuranti. Come persona, come cittadino, come esposto amianto, mi sono sentito preso in giro.
Quindi, parlare con tutti, anche con chi non è d’accordo con te: consideriamola una prova di esame, un esercizio di un corso di inclusione e tolleranza. Come gli si parla a queste persone, come si apre un varco, anche piccolo, nelle loro certezze sbagliate, va inventato. Con il rischio di offenderli visto che con entusiasmo sostengono una forza giudicata colpevole e condannata per “truffa allo Stato” milionaria, una truffa a noi tutti, a loro stessi. Con un patteggiamento, la cifra è stata definita in 49 milioni di euro, da pagare in un tempo di oltre settanta anni!, altra presa in giro.
Con pazienza, con il sorriso proviamo, questo è il vero problema della città.
Luigino Francovig