Intervista a Davide Strukelj – consigliere comunale

Incontriamo Davide Strukelj durante una pausa di lavoro. Strukelj è consigliere di opposizione, lista Progressisti, new entry nell’assemblea comunale. Ci saluta, sorride, forse perché sa già cosa l’aspetta. Ci sediamo e dopo pochi convenevoli arriviamo diretti al punto.

Il Monfalconese: “Abbiamo ricevuto le sue lettere aperte indirizzate alla Sindaco e, confessiamo, abbiamo sbirciato nei suoi ultimi post. Ci sembra un po’ arrabbiato, è così?”

Davide Strukelj: “Non sono arrabbiato, sono preoccupato; deluso e preoccupato.”

IlM: “Andiamo con ordine: deluso per cosa?”

DS: “Sono deluso per aver visto dal di dentro come funziona la macchina amministrativa dal lato politico: il Consiglio, le Commissioni… O, meglio: sono deluso dall’aver visto come questa maggioranza tratta questi organi democratici.”

IlM: “E come li tratta?”

DS: “Li tratta come si tratta un fastidioso e inutile obbligo, ovvero: li facciamo perché si deve, ma non ce ne frega nulla.”

IlM: “Vabbè, è la democrazia: hanno vinto loro, con ampio margine, e decidono loro; non crede che sia normale?”

DS: “Aver vinto non significa svilire il sistema del confronto democratico: il Consiglio comunale è un luogo di discussione, di dibattito, è il luogo dove vengono rappresentate le istanze dei cittadini, è l’organo che ha la funzione di controllo dell’operato della Giunta, che deve vagliare, verificare, criticare. Questa maggioranza invece tratta il Consiglio come un passaggio procedurale obbligatorio ma inutile, tant’è che le decisioni vengono normalmente comunicate alla stampa ancor prima che siano state dibattute in Consiglio, o ancor prima che ai Consiglieri venga comunicato l’ordine del giorno dell’assemblea… le pare normale?”

IlM: “Capisco, però la maggioranza è tale che…”

DS: “Se il nostro ordinamento avesse stabilito che un’ampia maggioranza non necessitasse degli organi collegiali, semplicemente non li avrebbe previsti, non le pare?”

IlM: “Ok, il messaggio ci pare chiaro. E le Commissioni?”

DS: “Le Commissioni sono una farsa totale. Le cinque presiedute dalla maggioranza sono una specie di conferenza stampa durante la quale vengono comunicate le decisioni della maggioranza, ovvero della Giunta, ovvero della Sindaco. Quella delle pari opportunità, poi, rasenta il patetico, sorvoliamo. Quanto alla sesta, l’unica presieduta dall’opposizione, hanno fatto di tutto per evitare che si riunisse, posticipando in tutti i modi, inclusi i cambi dei regolamenti e le ferie dell’Assessore. Poi, arrivati allo stremo, hanno partecipato a una Commissione durante la quale hanno evitato ogni domanda scomoda, replicando come scusa: ‘Se avete tutti questi quesiti, fate una interrogazione’… Ma come, le Commissioni non servono per entrare nei dettagli amministrativi? Altrimenti per cosa le facciamo?”

IlM: “Questa cosa proprio non le va giù, eh?”

DS: “No! No davvero! Io sono per la discussione. Se dobbiamo incontrarci per ascoltare i monologhi della Sindaco e degli Assessori, che poi rispondono all’opposizione senza mai entrare nel merito, allora tanto vale restare a casa, tanto la maggioranza al governo voterebbe anche che gli asini volano, se la proposta venisse dalla Giunta…”

IlM: “Ma come vede l’azione politica dell’attuale maggioranza?”

DS: “Mi pare un’accozzaglia di provvedimenti senza nesso. Manca una qualsiasi visione complessiva e manca una qualsiasi visione di prospettiva: si va avanti con iniziative disorganiche, un po’ di qua e un po’ di là, a seconda di quel che si trova sulla strada … Che poi diciamocelo: se non ci fosse stata questa pioggia di denari pubblici derivanti dal superamento del patto di stabilità e dalla finanza straordinaria del periodo Covid e del PNRR, cosa avrebbero fatto? Il nulla più assoluto! E anche con tutti questi soldi, anziché investire sui veri problemi di una città che mostra mille difficoltà strutturali, cosa hanno fatto? Ripiastrellato la piazza e costruito un inutile manufatto di cemento tra la statale e il parco lamiere del cantiere… le pare un grande risultato? Anzi, lo chiedo ai monfalconesi: la vostra vita sarà migliorata in qualche misura dopo che piazza e porticciolo saranno finiti? Questa (abbondante) decina di milioni di euro vi sembrano ben spesi? A me pare di no …”

IlM: “Ci pare piuttosto severo nel giudizio, eppure la comunicazione della Sindaco elenca quotidianamente risultati straordinari.”

DS: “Guardi, ormai abbiamo capito l’antifona… anzi, noi la conoscevamo già, ora l’hanno capita anche molti concittadini. Riempire l’etere di parole non produce alcun risultato reale, serve solo a confondere le acque. Guardiamo ai fatti: la propaganda della campagna elettorale diceva basta stranieri. Sono raddoppiati. Ma non solo: la complessità di un’immigrazione numericamente così importante viene aggravata giorno dopo giorno dal continuo e sistematico tono accusatorio e di intolleranza. Mi chiedo fino a che punto si voglia spingere questa spaccatura, mi chiedo cosa debba succedere perché si capisca che questo non è il modo per gestire una dinamica di questa portata… In campagna elettorale ci dicevano anche che volevano ‘battere i pugni sul tavolo’ con Fincantieri per modificare il loro sistema produttivo, non è così? Vabbè, qui ogni giudizio appare impietoso, al di là del fatto che un’azienda di queste dimensioni sviluppa piani industriali di una certa complessità, produce volumi economici di fatto insostituibili e genera un indotto complessivo che riguarda tutti, e sottolineo tutti, i monfalconesi e non solo i monfalconesi. Io dico che non si può andare a fare i discorsetti intrisi di orgoglio nazionalista ai vari delle nuove navi e poi sparare sentenze populiste quando bisogna raccattare preferenze elettorali. E credo che l’ultimo intervento dell’AD di Fincantieri sia stato abbastanza chiaro a riguardo. Dico anche che se si vuole discutere con i vertici di un’azienda di queste dimensioni bisogna essere capaci di sedere a un tavolo e portare istanze concrete, proposte ancorate alla realtà dei fatti e sviluppare progetti di sostenibilità sociale e di integrazione nel tessuto della città, consapevoli che anche le realtà industriali grandi come Fincantieri devono lottare per esistere e resistere, perché ormai lo scenario economico mondiale è di una complessità enorme che non si affronta con gli slogan e le semplificazioni da prima elementare. Da ultimo, ma ci sarebbero almeno altri dieci esempi: ci ricordiamo della centrale? Com’era il mantra elettorale? ‘Monfalcone ha già dato!’ E cosa avremo alla fine? Una nuova centrale a idrocarburi … perché è chiaro, vero, che il metano è un idrocarburo, no? Sarà anche stato identificato come un compromesso transitorio, ma resta sempre un idrocarburo, con tutte le conseguenze che ciò comporta.”

IlM: “Ok, ma sugli altri temi?”

DS: “Sugli altri temi, paradossalmente, andiamo ancora peggio… solo che fanno meno rumore e quindi passano sottotono, ovvero vengono distorti più facilmente. Un esempio? Guardiamo al caso di ISA. Un contenzioso del tutto campato in aria; accuse di incapacità gestionale, di assenza di piani di sviluppo, fino al voto contrario al bilancio (di una propria partecipata…) e al non riconoscimento di quote di servizi di cui il Comune ha goduto. L’esito finale? Picche su tutti i fronti da parte delle autorità di controllo, con il risultato finale che pagheremo (giustamente) quello che dobbiamo a ISA, oltre a pagare parcelle di avvocati e consulenti… e per cosa? Ma naturalmente per sostenere la propaganda della maggioranza, ci mancherebbe!”

IlM: “Però c’è stato uno sviluppo economico…”

DS: “Ecco, questo è un tema che vale la pena approfondire. Perché credo sia davvero ridicolo intestarsi meriti che non si hanno…”

IlM: “Con chi ce l’ha questa volta?”

DS: “Ma non ce l’ho con nessuno, però lei capisce che una azienda decide di investire in un territorio, che significa insediare un’unità operativa, per intendersi, sulla base di precise valutazioni strategiche ed economiche e non per la simpatica Sindaco che per qualche anno governa quel Comune? È evidente che le motivazioni sono di tutt’altra natura, no! E non serve mica essere un Nobel per l’economia, eh! Basta vivere in questo mondo…. Guardi, le faccio l’esempio delle crociere: l’anno scorso, a causa delle indisponibilità di Trieste e Venezia, alcune navi sono state dirottate a Monfalcone. Ad ascoltare le dirette della Sindaco dal ponte di comando pareva che Monfalcone fosse diventata il porto di armamento delle principali compagnie mondiali, e poi? E poi, risolti i problemi, se ne sono andati dove meglio gli conviene. Eppure la Sindaco è rimasta la stessa dell’anno scorso, o no? Capito? Le aziende fanno valutazioni di carattere strategico ed economico, funziona così, che piaccia o meno.”

IlM: “Ma ci sarà qualcosa di positivo nell’azione politica di questa maggioranza?”

DS: “Boh, non lo vedo, a dire il vero. Se proprio devo dire, l’unica cosa è che era necessario un cambio di passo, una scossa insomma, perché i tempi sono molto cambiati e serve una nuova mentalità per affrontare le sfide del presente e del futuro. A Monfalcone, pare, siamo dovuti passare per una terapia d’urto per poterlo capire… ma almeno si spera che sia servito a capire! Certo è che questa ‘scossa’ ci costerà un bel po’…”

IlM: “Qual è il tema prioritario per questa città, secondo lei?”

DS: “Sicuramente quello della nuova composizione sociale della città. Bisogna essere consapevoli che non si tratta di un fenomeno transitorio, né è una copia ‘in grande’ dell’immigrazione che viviamo a livello nazionale. A Monfalcone arrivano molte persone perché c’è richiesta di manodopera, è un’immigrazione diversa da quella dei barconi o della rotta balcanica. Abbiamo il dovere di lavorarci, non tanto per fare in modo che i monfalconesi non vengano ‘schiacciati’, quanto perché i nuovi arrivati possano assimilare, interiorizzandoli progressivamente, tutti quei valori della nostra cultura che ci permettono (o dovrebbero permetterci) una convivenza pacifica e costruttiva.”

IlM: “E questo come si ottiene?”

DS: “Col dialogo. Con la pazienza, il lavoro e il dialogo. Non c’è alternativa.”

IlM: “Lei è ottimista a riguardo?”

DS: “Io sono pragmatico: se si lavorerà bene, sarà possibile ottenere buoni risultati per tutti, sia per i vecchi che per i nuovi monfalconesi. Se invece si continuerà così, come si sta facendo oggi … beh, io la vedo male; non so quanto male, ma male.”

IlM: “Grazie.”

DS: “Grazie a voi.”

 

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