Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera arrivata oggi alla nostra redazione
Sono una cittadina attiva della complessa Monfalcone, città dei cantieri.
Monfalcone è stata e continua ad essere una cittadina fortemente industrializzata che ruota attorno a Fincantieri e alle sotto-ditte satelliti della stessa, che negli ultimi decenni, attraverso la scelta sempre di Fincantieri di costruire giganti del mare, ha attirato a Monfalcone manodopera che il colosso ha scelto di prendere prevalentemente in Bangladesh, travolgendo o semplicemente cambiando il tessuto sociale cittadino.
Non è stato un evento imprevisto ma un cambiamento veloce e significativo degli ultimi 20 anni. Un cambiamento che avrebbe dovuto essere sostenuto da una seria progettualità e pianificazione di accoglienza, orientamento e soddisfazione dei bisogni primari dei cittadini che abitano Monfalcone (istruzione, sanità ma anche garanzia minima di abitazioni adeguate).
Questo non è stato fatto o perlomeno non in modo adeguato, molto è stato lasciato alla buona volontà di persone e associazioni che hanno collaborato con servizi pomeridiani in continuità con la scuola o corsi improvvisati di italiano per stranieri. Case del centro date in affitto, subaffitto o vendute dagli autoctoni a famiglie che, lavorando in Fincantieri, avevano bisogno di abitare in strutture più o meno accoglienti.
In questa realtà complessa abbiamo un’amministrazione che persevera nella crociata esasperata di degradare, offendere e creare opposizione alla comunità straniera, invece di accettare il cambiamento e pianificare azioni efficaci per l’accoglienza, l’integrazione delle nuove famiglie, che abitano prevalentemente il centro e che a Monfalcone sono venute per lavorare e far crescere i figli mantenendo l’orientamento della propria identità di origine.
Arrivo al punto. Monfalcone oggi è una realtà complessa, interessante sicuramente, che avrebbe bisogno di politiche di accoglienza, educazione, istruzione pianificate, ulteriormente appesantita dalla difficoltà che incontra la scuola nel gestire la situazione (bambini e ragazzi che non trovano posto nella scuola primaria e secondaria dell’obbligo) e dallo spaesamento delle nuove famiglie che hanno necessità di avere informazioni sulle azioni necessarie per vivere nel paese di arrivo.
Invece abbiamo un’amministrazione che attraverso canali social e di informazione divulga azioni informative di opposizione, stimolando sentimenti di odio e rifiuto verso la realtà ormai conclamata (servizi e video sui social).
Io che lavoro nel volontariato e che le famiglie le frequento ho una sensazione diversa: la sensazione che queste giovani famiglie si impegnano a capire il luogo con l’aspettativa di poter lavorare e dare ai propri figli un futuro migliore.
Vorrei ancora dire che il processo di accoglienza e integrazione appartiene a tutti, a chi arriva (gli stranieri) e a chi c’è già (autoctoni) e può essere facilitato dal dialogo interculturale. I cittadini, tutti, necessitano della conoscenza dell’altro, delle loro storie, identità, conoscenza informata e non segnata dalla manipolazione politica o da quei segugi della stampa che hanno come priorità l’audience e lo stupore.
Ricercare azioni sociali per migliorare e incrementare a livello cittadino gli scambi delle civiltà su eventi significativi, stili culturali (letteratura, cinema), feste e momenti ricreativi, incentivare i gruppi territoriali misti.
Il cambiamento è già avvenuto, impariamo a viverlo come una sfida dei nostri tempi e con l’obiettivo di renderci umanamente migliori.
Quindi inviterei l’amministrazione a tralasciare sentimenti di opposizione agli eventi ormai avvenuti e di impegnarsi in azioni sociali adeguate per poter pensare a una Monfalcone futura migliore e vivibile per tutti.
Prenderei spunto dalla dichiarazione di indipendenza americana per sottolineare l’importanza di proteggere i diritti di tutti i cittadini perché possano ricercare la propria felicità e realizzare le proprie aspirazioni.
Pertanto chiederei il vostro aiuto per dare voce alle situazioni positive di integrazione, impegno e sforzo che i cittadini di Monfalcone mettono in atto per migliorare la complessa realtà.
Mi sto impegnando in modo artigianale a documentare con foto, video, narrazioni ed interviste.
Vi ringrazio se insieme riusciamo a fornire maggiore informazione.
Daniela Goriano