Il comunicato stampa di Paolo Frisenna, consigliere comunale PD

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato inviato alla redazione da Paolo Frisenna, consigliere comunale PD

L’incontro tra Anna Cisint e il ministro Piantedosi alla Tenuta Luisa, lontano dall’evento ufficiale di Fincantieri, solleva interrogativi sul tipo di dialogo che si sta promuovendo a Monfalcone riguardo a immigrazione e integrazione.

Monfalcone, con una significativa componente straniera (circa il 30%), è una realtà multiculturale in cui il contributo degli immigrati è oggi essenziale per diversi settori produttivi, come la navalmeccanica, e per molti servizi pubblici locali: la permanenza dell’ospedale di Monfalcone, del punto nascita e dei servizi all’infanzia è garantita anche grazie alla presenza straniera nel territorio cittadino. Tuttavia, la retorica di Cisint, incentrata sulla lotta all’immigrazione e sull’islamofobia, rischia di ostacolare soluzioni inclusive e pratiche, fondamentali per costruire una comunità coesa. Fino a oggi, gli effetti di tale retorica sembrano aver giovato più alla carriera politica della stessa Cisint che alla collettività.

Un approccio costruttivo dovrebbe basarsi sulla consapevolezza dei processi sociali ed economici in cui è coinvolto il nostro territorio. Senza politiche inclusive da parte dell’ente comunale, un impegno concreto da parte di Fincantieri e adeguati trasferimenti fiscali dalla Regione, i risultati sono evidenti: una città stretta tra l’incudine di una grande fabbrica e il martello di un’immigrazione che non si sente parte integrante della comunità. Durante il suo ultimo mandato, Cisint ha invece adottato una narrativa che isola e stigmatizza una parte significativa della popolazione, rischiando di dividere la comunità monfalconese, con potenziali ripercussioni anche economiche. La mancanza di coinvolgimento della città nel progetto di assunzione e accoglienza di lavoratori provenienti dal Ghana è emblematica di come le parole senza azioni non portino a risultati.

È paradossale, infatti, che durante l’incontro si sia sottolineata l’importanza di sicurezza e integrazione, mentre le politiche e il linguaggio utilizzato dalla stessa amministrazione comunale spesso trasmettono il messaggio opposto, tendendo a escludere piuttosto che a includere.

Inoltre, il fatto che l’incontro con Piantedosi si sia tenuto in privato e lontano dal cantiere Fincantieri, dove era in corso una discussione aperta sul futuro del lavoro e delle politiche di integrazione, evidenzia una mancanza di trasparenza e di volontà di confronto con gli attori locali. Questo tipo di incontri “a porte chiuse” è tipico di un approccio politico distaccato dalle reali necessità della cittadinanza e dei lavoratori. Per quanto ne sappiamo, l’incontro potrebbe essersi risolto in chiacchiere generiche per il ministro Piantedosi e un breve scambio di battute per Cisint.

Infine, ciò che risulta umiliante per la nostra città e per la nostra amministrazione è constatare che, nonostante una giunta di 9 persone e una maggioranza di 19 eletti con il 70% dei consensi, non vi fosse un rappresentante capace di portare il saluto di Monfalcone all’incontro con Fincantieri e il ministro Piantedosi.

Il motivo, noto a tutti, è semplice: Cisint sembra non fidarsi di nessuno dei colleghi che siedono accanto a lei, e nessuno, a quanto pare, era ritenuto all’altezza di rappresentare la città senza rischiare un imbarazzo.

Paolo Frisenna

Consigliere comunale PD

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