EROI o VITTIME?


di Franco Buttignon

Il 28 aprile “giornata mondiale delle vittime sul lavoro” a Monfalcone sul lato destro al municipio, fronte la fontana, a suo tempo è stata affissa una lapide che ricorda, testualmente: “gli eroi caduti sul lavoro causa amianto”.

Non mi soffermo su chi l’abbia ideata, prodotta con quella infame dicitura; infatti, da più di tre anni il sottoscritto porta un mazzo di fiori a quella lapide, assieme ad altri compagni, per rimarcare che chi è morto sul lavoro o a causa dell’amianto NON E’ UN EROE MA UNA VITTIMA.

Nell’articolo apparso sul quotidiano locale in data 29 aprile nella pagina di cronaca di Monfalcone, assieme ai miei compagni, vengo definito un ANONIMO per aver deposto il solito mazzo di fiori ed un volantino in cui si dichiara che i morti sono VITTIME.

Per cui credo giusto precisare alla giornalista autrice dell’articolo quanto segue:

1 – non faccio parte di alcuna setta, svolgo la mia attività politica alla luce del sole e davanti al popolo e non mi reputo un carbonaro che si nasconde, infatti , come ogni anno, al VS giornale ho spedito foto con e-mail dell’episodio dove siamo ben riconoscibili per cui NON ANONIMI e la mail portava il mio indirizzo personale.

2 – sono iscritto al Registro Regionale Esposti Amianto con tessera n. 8240 rilasciatami dal CRUA in data19/02/2016 dopo aver lavorato nel cantiere navale dal 1981 al 2015.

3 – PRETENDO / PRETENDIAMO che la parola EROI VENGA SOSTITUITA CON VITTIME, gli eroi sanno, quando fanno una scelta di vita che possono andare incontro alla morte con le loro gesta, gli operai vanno in fabbrica per dar da vivere alla famiglia ma vengono uccisi inconsapevolmente in nome del profitto, per cui VITTIME.

4 – ci sono testi processuali, e non, che supportano quanto sopra esposto, e chi li ha emessi e scritti non era certo un anonimo uomo dello Stato.

5 – a questo punto PRETENDIAMO da chi siede sugli scranni comunali, maggioranza e minoranza, e si attribuisce l’onere e l’onore di rappresentare i cittadini, che si prenda il cuore in mano, guardi in faccia la storia delle vittime e delle loro famiglie e faccia cambiare quella parola offensiva verso quanti sono morti inconsapevolmente traditi solo dalla logica del profitto.

In primis al signor Sindaco che da bambina giocava sui ginocchi di suo padre che vestiva il terlis carico di fibre di amianto.

Con rispetto per tutti i lavoratori periti e VITTIME

Franco Buttignon

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