È di ieri la notizia che il sindaco di Monfalcone ha assunto due provvedimenti che (citiamo comunicazione ufficiale) inibiscono con effetto immediato l’utilizzo dei due centri islamici cittadini come luoghi di culto.
“L’atto, secondo il sindaco della città dei cantieri illustra nel dettaglio le violazioni delle condizioni di sicurezza e di ordine pubblico ed accerta la palese violazione delle norme urbanistiche. Sempre secondo il sindaco, i controlli effettuati hanno riscontrato che questi spazi nei fatti erano veri e propri luoghi di culto islamico con un’affluenza di persone al di fuori di ogni capacità, in contrasto con le disposizioni d’uso dei locali destinati a funzioni commerciali e direzionali. Si tratta di fini non consentiti e di afflussi tali da generare rischi concreti alla incolumità pubblica”.
Come è noto, secondo le dichiarazioni alla stampa ed ai social (non esistono al momento documenti ufficiali sul sito del comune), si parla di violazione alle norme urbanistiche (termine purtroppo vago se richiamato in questo modo).
Va chiarito come il Piano Regolatore di Monfalcone infatti, all’art. 22 delle Norme Tecniche di Attuazione, parli di Zone S: Servizi ed attrezzature collettive; in particolare di Zone S2: Attrezzature per il culto, la vita associativa e la cultura. Ovviamente, nelle tavole di piano, all’interno delle zone S2, meglio S2a, ci sono solo chiese; quando è stato redatto non c’erano altre esigenze ed i luoghi di culto per le altre confessioni non avevano bisogno di zone territoriali omogenee specifiche. Va ricordato che le zone S sono zone dedicate al rispetto degli standard, le superfici pro capite di suolo urbano destinate ai servizi, culto compreso. Questo ovviamente non serve assolutamente ad impedire ad alcuno di pregare chi vuole, come vuole e dove vuole.
Poi ci sono delle norme per quanto riguarda l’affollamento degli spazi destinati ad incontri di vario genere che devono essere rispettate, sia nei luoghi di culto che nei teatri, nei cinema, ecc. Sono quelle che prevedono sistemi antincendio, uscite di sicurezza, ecc…
Nella nostra città i luoghi di culto sono numerosi come numerose sono le comunità religiose che a Monfalcone vivono. Pensiamo alla comunità ortodossa romena, agli evangelici, ai Testimoni di Geova, tutte comunità che frequentano i loro luoghi di culto. Ci chiediamo a questo punto se sono tutti a posto con le norme urbanistiche. Come pure le cattolicissime chiese della città.
Da parte nostra ci sentiamo di sollevare il problema e rendere così informati tutti gli esponenti dei diversi culti presenti in città proprio per evitare ulteriori operazioni inibitorie e di divieto che a questo punto potrebbero colpire tutti.