Il Consiglio di Stato impone all’Amministrazione Comunale di trovare un luogo adatto alla preghiera musulmana

Il tempo della propaganda a tutti i costi è finito, lo sancisce il Consiglio di Stato.
Ora qualcuno non potrà più dire “ho chiuso due moschee”, anche se in realtà si trattava di centri culturali adibiti anche alla preghiera, ma dovrà dire “durante il mio mandato, a Monfalcone, ho aperto una moschea”.

Infatti la sentenza emessa dal Consiglio di Stato, pur confermando i profili di sicurezza e ordine pubblico, sottolinea con fermezza la necessità di garantire il diritto fondamentale di culto. E così, in una chiara indicazione di un cambiamento di rotta, l’Amministrazione comunale monfalconese è stata incaricata di individuare, in collaborazione con la comunità islamica locale, soluzioni alternative che permettano la pratica religiosa in luoghi adeguati, accessibili e dignitosi. …

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Se il Consiglio di Stato sta dicendo che…

La primavera a Monfalcone inizia con il botto, verrebbe da dire, visti i principi espressi dal Consiglio di Stato, nell’ordinanza del 21 marzo 2024 in merito al contenzioso in atto con la comunità islamica locale. Il CDS afferma in uno dei punti cardini del suo provvedimento che l’Amministrazione è tenuta ad individuare, in contraddittorio con gli interessati e con spirito di reciproca e leale collaborazione (valori che ispirano la disciplina primaria dell’azione dei pubblici poteri: art. 1, comma 2-bis, della legge N. 01580/2024 REG.RIC. n. 241 del 1990), siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera, prendendo in attenta considerazione le osservazioni critiche mosse dall’Associazione rispetto ai luoghi nel frattempo individuati dalla Questura (in quanto, si dice, posti «all’aperto ed ubicati in punti del tutto defilati e periferici»).

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Può esserci un limite al peggio?

Si è tenuto a Firenze il convegno delle ultradestre europee, organizzato dal leader della Lega Salvini, dove non ha fatto mancare la sua voce la nostra Sindaco più a nord del Mediterraneo. Riferendosi proprio al suo intervento, un giornale come Il Corriere della Sera, non certo un quotidiano rivoluzionario, ha parlato di “intervento bizzarro di alcuni amministratori locali”. …

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In cinque anni a Monfalcone lo stesso numero di bengalesi di vent’anni di immigrazione

I numeri non ingannano ed aiutano a comprendere quello che è un fenomeno unico tutto nostrano, made in Italy, italianissimo, sostenuto dallo Stato italiano, dal momento che la principale causa del processo immigratorio della “città dei cantieri” che sta cercando di rigenerarsi con teorie fantasiose, è quella Fincantieri controllata al 71,3% da Cdp Industria, finanziaria di Cassa Depositi e Prestiti (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze).

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Luoghi di culto

È di ieri la notizia che il sindaco di Monfalcone ha assunto due provvedimenti che (citiamo comunicazione ufficiale) inibiscono con effetto immediato l’utilizzo dei due centri islamici cittadini come luoghi di culto.

“L’atto, secondo il sindaco della città dei cantieri illustra nel dettaglio le violazioni delle condizioni di sicurezza e di ordine pubblico ed accerta la palese violazione delle norme urbanistiche. Sempre secondo il sindaco, i controlli effettuati hanno riscontrato che questi spazi nei fatti erano veri e propri luoghi di culto islamico con un’affluenza di persone al di fuori di ogni capacità, in contrasto con le disposizioni d’uso dei locali destinati a funzioni commerciali e direzionali. Si tratta di fini non consentiti e di afflussi tali da generare rischi concreti alla incolumità pubblica”. …

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