A giorni si avvieranno le iniziative per il 25 aprile e immancabilmente ritorneranno da parte della maggioranza, i distinguo, le assenze alle celebrazioni, gli appelli a una memoria condivisa, la trita affermazione che i morti sono tutti uguali, e via dicendo.
Si dirà che non ha più senso parlare di fascismo, stagione superata; che dichiarare, oggi, di essere antifascista non ha più alcun significato, insomma, che ” l’antifascismo non serve più a niente”, come ha affermato la premier, condendo l’affermazione con le faccette da capopopolo che hanno poco a che fare con qualsiasi ruolo istituzionale. Oggi, chi non ha mai rinnegato il ventennio è al governo nel Paese e rifiuta, chi affogando nel silenzio, chi con arroganza e spocchia, una condanna della dittatura: guerra, morti, miseria, campi di concentramento e sterminio, migrazioni di massa drammatiche sembrano essere accidenti della storia, incisi svincolati dalle cause che li hanno provocati. …
25 aprile – Viva la Festa della LiberazioneLeggi altro »