Il golpe e il suo doppio

Trovo di una estrema gravità che una persona con incarichi istituzionali possa pensare di parlare di “golpe” quando soggetti sottoposti alla sua autorità ritengano di accedere agli organi istituzionalmente preposti al controllo ed alla verifica della legittimità del suo operato.

L’enciclopedia Treccani definisce: ‹gòlpe› s. m., spagn. (propr. «colpo»). – Nel linguaggio polit., colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina; g. bianco, colpo di stato svolto senza ricorso alla forza da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale.

La definizione di “colpo di Stato” invece è: “Si intende generalmente con questa espressione un fatto contro la legge e al di fuori della legge, volto a modificare il vigente ordinamento dei pubblici poteri. In senso più ristretto si vuole che questa violenta trasformazione sia operata da uno degli stessi organi costituzionali, cioè, in pratica, nelle costituzioni a tipo inglese, da uno degli organi esecutivi, il re o il suo gabinetto, poiché negli altri organi manca quel continuo e diretto esercizio di un potere per sua natura imperfettamente limitabile e sindacabile qual è il potere di governo, base necessaria per l’attuazione di un atto di forza. In senso più ampio s’intende per colpo di stato ogni violenta modificazione dell’ordinamento costituzionale vigente, anche se questa non sia dovuta a uno degli organi esecutivi.”

Ne deduciamo che rivolgersi in maniera legittima, seguendo le vie legali per richiedere la verifica di una o più disposizioni emanate da un organismo istituzionale, in questo caso il Comune, agli organismi che sono stati istituiti appositamente per verificare e controllare l’operato dell’istituzione stessa (Tar, Consiglio di Stato, ecc.) non può essere definito golpe o colpo di Stato, ma corretto utilizzo delle vie legali previste dalla Costituzione. Viceversa, chi pensa e afferma pubblicamente che mettere in dubbio le proprie disposizioni, tramite vie legittime e legali, debba essere considerato sovversivo, evidentemente dimostra scarso rispetto delle Istituzioni, della Legge, della Costituzione della Repubblica.

La Democrazia per essere tale ha nei suoi presupposti essenziali il controllo. Ogni organo costituzionalmente previsto deve poter essere sottoposto al controllo da parte del popolo (demos) ogni volta che esercita il proprio potere (cratos). Il controllo e la possibilità di verifica da parte di organismi imparziali, la possibilità di appellarsi sono il fondamento della democrazia. Chi non è convinto di questo non dovrebbe esercitare ruoli istituzionali quali che siano le sue capacità e prerogative tecniche. Gli argomenti utilizzati sono evidentemente facilmente contestabili, non vale neanche la pena di parlarne in questa sede. Ma rimane un punto fondamentale: un esponente delle Istituzioni che non riconosce i diritti fondamentali dei cittadini previsti dalla Costituzione e parla di golpe quando i cittadini si rivolgono alle istituzioni è una persona che non dovrebbe rappresentare i cittadini.

Massimo Bulli

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La giornata mondiale del teatro celebrata a Staranzano con due spettacoli

 

In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, giunta alla sua 62a edizione, la  Compagnia Teatrale “Lucio Corbatto” assieme al Laboratorio Teatrale “La Barraca” mercoledì 27 marzo alle ore 20.45, nella sala S. Pio X di Staranzano, presenteranno due brevi messinscene allestite appositamente per l’evento.

La compagnia teatrale Corbatto proporrà un breve omaggio al teatro, dal titolo #TeatroE’:…, una serie di letture affidate agli allievi dei corsi del progetto TeatrAbilità – PerCorsi di avvicinamento al teatro, per la regia di Fabio G. Cucut.

Il laboratorio teatrale  “La Barraca”, altra apprezzata compagine teatrale staranzanese composta da giovani e giovanissimi, porterà in scena un lavoro di Massimo Palmieri intitolato “C’è del giallo in Danimarca”, con la regia congiunta di Sara Di Benedetti e Martina Soban.

I due spettacoli saranno preceduti dalla lettura integrale del messaggio commemorativo, stilato quest’anno dallo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse, Premio Nobel 2023 per la letteratura, intitolato ‘L’arte è Pace’ che  richiama in maniera forte e profonda i valori fondativi del teatro rispetto alla comunità globale, sottolineando il valore pacifico e universale dell’arte.

L’iniziativa culturale, considerata la sua rilevanza, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Staranzano, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e gode del supporto della Banca di Credito Cooperativo Venezia Giulia.

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