Apertamente organizza a Monfalcone, il 3 maggio (Europalace Monfalcone, ore 18), la presentazione e discussione delle idee e proposte del Forum Disuguaglianze e Diversità nel volume “Quale Europa” pubblicato per l’editore Donzelli.
Il contenuto verrà illustrato e discusso per il Forum Disuguaglianze Diversità da Fabrizio Barca, economista e co-coordinatore del Forum, e Massimo Florio, professore di Scienza delle Finanze all’Università degli Studi di Milano; i lavori saranno introdotti e moderati per Apertamente da Loredana Panariti, professoressa di Storia Economica e del Lavoro presso l’Università di Trieste e già Assessore regionale del Friuli Venezia Giulia al Lavoro, Formazione e Istruzione.
Tra il 6 e il 9 giugno in tutta Europa le urne saranno aperte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I partiti scaldano i motori: scelgono nomi, avanzano candidature, pensano tattiche. E i programmi? Il vento del nazionalismo e la diffusa resistenza a credere e battersi per una vera alternativa in quasi tutti i paesi membri rischiano di condurre a proposte di scarso respiro, timide nell’affrontare le sfide della doppia transizione, digitale e ambientale; ambigue, al meglio, nei confronti dei migranti; inadeguate a contrastare il nuovo disordine mondiale, le guerre e anche le tante ingiustizie ereditate.
La strada da prendere per noi non è quella dell’indifferenza o dell’opposizione all’Ue. L’Unione europea può essere una risorsa preziosa per i destini del mondo, ancor più in questa fase di crescente disordine mondiale e di crescenti rischi per la pace. Non serve, però, una «Unione qualunque». Si sfidano oggi, e continueranno a sfidarsi dopo le elezioni, tre idee diverse di Europa: quella che ha governato gli ultimi cinque anni, che, pur compiendo passi in avanti in campo digitale, ambientale e di autonoma capacità di investimento, resta profondamente segnata dalla cultura neoliberista; quella conservatrice-autoritaria, che al neoliberismo cerca di affiancare nazionalismo e corporativismo, giocando «sociale» contro «ambientale», «noi» contro «loro»; e, poi, una terza idea, che poi è l’aspirazione del Forum, è quella di un’Europa di giustizia sociale e ambientale e di pace.
“Abbiamo quindi deciso con questo volume, curato da Elena Granaglia e Gloria Riva e che raccoglie i contributi di numerosi autori e autrici interni o vicini al ForumDD, di scendere in campo. Non è una discesa nell’arena elettorale. È l’offerta di alcuni tratti dell’Unione europea che servirebbe alla giustizia sociale e ambientale, un contributo informativo e di confronto, un metro per giudicare – prima e dopo le elezioni – programmi, partiti, candidature ed eletti, una bussola per il monitoraggio civico delle azioni che l’Unione realizzerà nella prossima legislatura, che porteremo in giro per l’Italia con presentazioni e dibattiti”.
Il Forum Disuguaglianze e Diversità è un’alleanza culturale e politica autonoma, centrata sull’articolo 3 della Costituzione, che si propone di disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze, aumentino la giustizia sociale e favoriscano lo sviluppo di ogni persona. Grazie a una relazione stretta fra organizzazioni di cittadinanza attiva e studiosi e ricercatori è impegnato a contrastare le disuguaglianze, a cambiare le politiche e a costruire consenso attorno a questi obiettivi.
Tra le numerose attività e ricerche prodotte dal Forum (www.forumdisuguaglianzediversita.org) ricordiamo il Rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale” (2019) che nasce con l’intento di mettere in discussione i principali meccanismi che determinano la formazione e la distribuzione della ricchezza e attivare delle sperimentazioni per la “messa a terra” di proposte alternative capaci di stimolare scelte adeguate, di rafforzare la cittadinanza attiva e la coesione sociale.
Fabrizio Barca, statistico ed economista, ministro per la Coesione territoriale del governo Monti, è oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. È stato Consigliere speciale del Commissario per la politica regionale della Commissione europea, Dirigente Generale, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Capo del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione, Presidente del Comitato per le Politiche territoriali dell’OCSE e nel servizio studi della Banca d’Italia. Ha insegnato in prestigiose università italiane e straniere ed è autore di molti saggi e volumi sui temi dello sviluppo economico, dell’industrializzazione e delle politiche pubbliche. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo Cambiare rotta. Più giustizia sociale per il rilancio dell’Italia (Laterza, 2019), Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale (co-curato con Patrizia Luongo, Il Mulino, 2020) e Disuguaglianze, Conflitto, Sviluppo. Un dialogo con Fulvio Lorefice, (Donzelli, 2021).
Massimo Florio è Professore di Scienza delle Finanze presso il Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi all’Università degli Studi di Milano. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’analisi costi-benefici, le politiche industriali e regionali, le infrastrutture e la crescita, le privatizzazioni, l’impresa pubblica e l’impatto socioeconomico delle infrastrutture di ricerca. Ha diretto progetti di ricerca per la Commissione europea, il Parlamento europeo, la Banca Europea degli Investimenti, l’OCSE, il CERN e l’Agenzia Spaziale Italiana. Tra i suoi libri: Investing in Science Social Cost-Benefit Analysis of Research Infrastructures (The MIT Press, 2019), Applied Welfare Economics. Cost-Benefit Analysis of projects and policies (Routledge, 2014), Network Industries and Social Welfare. The Experiment that Reshuffled European Utilities (Oxford University Press, 2013) e La privatizzazione della conoscenza (Laterza 2021).