Guerra e violenza al confine orientale italiano 1914 – 1954
Nel marzo 2004, con un voto pressoché unanime, il Parlamento ha approvato l’istituzione della giornata del Ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, fissando la data al 10 febbraio, giorno in cui nel 1947 è stato firmato il Trattato di pace che ha assegnato l’Istria, Fiume alla Jugoslavia.
L’iniziativa di sabato 15 febbraio, promossa dall’Associazione culturale Apertamente con il sostegno e il Patrocinio del Comune di Staranzano e la collaborazione della Fondazione Roberto Visintin, vuole approfondire il tema, senza presunzione ma con l’intento di apportare un contributo di conoscenza del complesso e difficile secondo dopoguerra, lontano dalle strumentalizzazioni, inserendolo nella più complessa vicenda del confine orientale nel novecento del secolo scorso.
A introdurre l’incontro sarà Loredana Panariti, di Apertamente, professoressa associata di storia economica all’Università di Trieste mentre a tenere la lectio sarà lo storico Franco Cecotti, già presidente dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione.
” Sono trascorsi più di 20 anni dall’istituzione del giorno del Ricordo, che invita a riflettere sugli avvenimenti storici del confine orientale, in particolare sulle violenze di cui sono state vittime gli italiani e sul loro esodo, quasi completo, dall’Istria e da Fiume in seguito all’esito della guerra avviata dal Regno d’Italia contro la Jugoslavia e altri Stati.
La conoscenza di tali avvenimenti oggi si può considerare largamente nota in ambito storico e largamente proposta attraverso tutti gli strumenti di divulgazione. La conoscenza delle violenze e delle conseguenze sulla popolazione civile di quella guerra non basta, è necessario essere consapevoli degli scopi del nostro ricordo, la cui finalità è quella di impegnarci per un futuro di pace e di convivenza“.
L’incontro sarà intercalato dalle letture di Silvia Aizza.
Porterà il saluto il Sindaco di Staranzano Marco Fragiacomo.