Da anni ci siamo abituati ai toni euforici, agli annunci strabilianti e ai comportamenti bizzarri di alcuni esponenti del centrodestra italiano. Certo, si tratta di un costume che riguarda anche gli esponenti politici di destre e ultra-destre di altri Paesi europei e non solo, ma diciamolo con franchezza: un paese come il nostro, che ha vissuto i drammi del ventennio fascista, dovrebbe guardare a certi atteggiamenti con almeno un poca di attenzione in più degli altri.
Mi riferisco in particolare ai sedicenti patrioti – così si sono autonominati – che da pochi mesi si sono insediati nel Parlamento europeo.
Si tratta di una compagine variopinta e curiosamente composita che racchiude formazioni di destra, di sovranisti, di euroscettici e di destra, diciamo così, più estrema. Ne fanno parte l’ungherese Fidesz, il Partito delle Libertà austriaco, gli spagnoli di Vox, i francesi di Rassemblement National e altre formazioni afferenti allo stesso modello politico e alla stessa misura stilistica… permetteteci la generalizzazione.
Per l’Italia, a rappresentarci “degnamente”, concorre la Lega per Salvini Premier.
Sì, lo sappiamo: il nome, da solo, fa già un po’ sorridere.
Lega per Salvini Premier potrebbe andare bene per le elezioni politiche nazionali, e nemmeno per le elezioni amministrative locali; però, purtroppo, nella terra dei poeti, dei santi e dei naviganti ormai da anni va di moda questa denominazione delle forze politiche. Aveva iniziato il mitico Cavaliere e da allora è stato un trionfo del culto della personalità che nemmeno lui, ai tempi del ventennio (il riferimento non è casuale), si era spinto così avanti.
Ma chi sono gli italici rappresentanti seduti sugli scranni dei patrioti?
Qui viene la parte migliore, perché degli otto alti papaveri due svettano per le loro specificità. Sorvoliamo, per ora, sulla rappresentante del nostro territorio, per concentrarci sul generale, scrittore, saggista, oratore e da poco anche orafo.
Come, ancora non lo sapete?
Vabbè, ve lo diciamo noi: il generalissimo ha recentemente messo in commercio un suo monile personalizzato; un anello simbolo che, come nelle migliori tradizioni, può essere acquistato e indossato solo dai più certificati proseliti del Vannacci-pensiero. E in cosa consiste questo prezioso gioiello? Ebbene, si tratta di un pregiato bijou che reca in bella vista niente meno che il simbolo e il motto della decima Mas e due simpatiche riproduzioni del fascio littorio.
No, no: non cadete in banali semplificazioni, suvvia! Il generalissimo si è subito premurato di spiegare che fasci littori, simboli della decima e motti evocativi (ovvero il dannunziano e per alcuni sempreverde “memento audere semper”) non hanno nulla a che vedere col fascismo. E ci mancherebbe altro, come non credere a un generale dell’esercito italiano, uno che ha giurato sulla Costituzione repubblicana, quella nata dalla resistenza e dalla lotta antifascista!
Ah, per la cronaca: il prezioso gioiello, acquistabile solo col placet dell’alto ufficiale e parlamentare europeo, costa la bella cifra di 50 euro.
Davide Strukelj