Immagina, puoi… (e se lo dice George…)

Immaginate di trovarvi in una città visionaria, tempestata di fiori di ogni colore, di gigantografie di letterati amanti della guerra, espressione di visioni del secolo orribile, che cercano di imporre nella propria beata solitudine fantomatiche identità.

Immaginate di percorrere vie e traverse di questo luogo sconosciuto per lungo tempo ai più il cui motto campeggia sovrano “è colpa di quelli di prima”.

Responsabili di ogni disgrazia accaduta e che accadrà su questa povera città immaginifica.

“Immagina… puoi” diceva sorridente George Clooney.

Ed allora facciamolo questo sforzo di immaginazione.

Immaginate se avessero osato inaugurare, in questo luogo immaginario, un piccolo approdo, che discende verso “gli inferi”, spendendo qualche soldino pubblico e con alcuni giorni di festa, senza che l’intero cantiere fosse stato ancora completamente terminato ed in piena campagna elettorale. Immaginate se sotto quelli di prima in soli cinque anni fosse raddoppiato il numero di lavoranti stranieri rispetto agli anni passati, giunti da posti sconosciuti e approdati in una terra di cui non avevano mai sentito parlare prima, oppure se fosse quadruplicato il numero di donne con il velo integrale simbolo dell’ostentazione della propria religione.

Immaginate se quelli di prima avessero subito una marcia di migliaia di islamici per rivendicare il diritto a pregare ad Allah per regalare un salto nel tempo nel Medioevo dove con scudi e spade burocratiche, in questo luogo immaginario, si vuole difendere la Gerusalemme di noialtri. Immaginate se quelli di prima avessero realizzato una fontana con i giochi di luce e d’acqua che a detta di qualche cantastorie nostrano avrebbero dovuto forse competere con quelli della reggia di Versailles, ma invece nella realtà…

Immaginate se sotto quelli di prima ci fossero state le baby gang o se sotto quelli di prima si fosse presentato un libro del proprio tuttofare da far invidia ai lombardi “ghe pensi mi”, in un festival mica privato ma organizzato da…

Immaginate se con quelli di prima si fosse sventrata la scalinata che si affaccia sulla principale piazza della città per collegarsi ad una galleria rifugio della Seconda guerra mondiale, dimenticata forse anche da dio.

Immaginate se con quelli di prima si fossero spalancate le porte alle grandi multinazionali straniere per gestire frammenti di spiaggia pubblica, o favorire l’arrivo degli investitori stranieri, mentre echeggia il principio in tal terra visionaria “prima gli italiani”!!!

Immaginate se con quelli di prima si fosse osato fare approdare delle navi da crociera, nel bel mezzo del niente (e infatti, son fuggite – per fortuna diciamo noi! E a mai più!).

Immaginate se con quelli di prima si fosse negata l’intitolazione del piazzale della stazione all’unico deputato della Costituente espresso da quel territorio immaginifico, che si era battuto anche per l’italianità di questa terra contesa dai nazionalismi del suo tempo.

Un patriota, vero, ma a quanto pare, dalla parte sbagliata della storia.

Immaginate se sotto quelli di prima ci fosse stata la crisi del commercio degli ultimi tempi. Immaginate se… insomma, alla fine, comunque, ed in qualche modo, è sempre colpa di quelli prima, perché quelli di prima erano e sono la causa di tutto e quelli di oggi invece la soluzione di cosa non ci è ancora dato a sapere.

Ma, come detto, questo non luogo è immaginario, non esiste.

E allora, come diceva George Clooney, “Immagina, puoi…”

Marco Barone

 

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