E’ arrivata oggi in redazione una lettera aperta di un cittadino monfalconese. Riceviamo e così pubblichiamo.
Scrivo questo pezzo ancora a urne aperte perché l’indignazione è la “rabbia” soffocano (momentaneamente) il desiderio di sapere il risultato di questa tornata elettorale europea.
Certo, in cuor mio spero che le destre vengano sconfitte e che l’area di sinistra e progressista, nonché sensibile sui temi ecologici abbia la possibilità di governare nei prossimi anni senza dover fare i conti con sovranismi, xenofobie, omofobie ed altre anacronistiche paure.
Tra poche ore sapremo il verdetto è molto probabilmente, come spesso accade, chi avrà perso dirà di aver vinto e chi avrà vinto dirà di aver trionfato sul rivale, partirà qualche spicciola analisi sociologica sull’affluenza ai seggi e si sprecheranno i commenti giornalistici, insomma il consueto gioco delle parti al quale, abituati, ormai assistiamo.
Il nostro libero arbitrio, la nostra capacità di analisi dovrebbe essere quella che ci guida nel giudizio del risultato finale, comunque aspettiamo e sapremo. Quello che in questo momento mi procura un profondo senso di rabbia ed indignazione è il comportamento della nostra prima cittadina, la quale infischiandosene bellamente della legge, sono giorni che infrange le regole in vigore durante il periodo elettorale.
Inaugurazioni, con tanto di fascia tricolore, di cantieri ancora aperti, di improbabili scalinate che voltano le spalle al buon senso, anche se nel punto più a nord del mediterraneo.
Partecipazioni ad eventi locali, rionali, condominiali con abbondanza di selfie e sorrisi di circostanza e ovviamente non possono mancare i suoi commenti a supporto della candidatura alle europee, veri e propri slogan, gli stessi che ha usato durante la campagna elettorale.
Post suoi social come se piovesse, ovunque e dovunque a firmare copie del suo capolavoro letterario con casualmente la presenza di fotografo ad immortalare il magic moment.
Colei che urlava al mondo la mancanza di rispetto delle leggi è la prima a non rispettarle perché crede di esserne al di sopra. Questo è il messaggio che mi arriva ed è per questo che personaggi come lei non avranno mai il mio consenso e spero quello di tanti altri che credono nei valori della correttezza, della lealtà e del rispetto della legalità.
Non voglio più entrare nel merito delle sue capacità di gestire una città, ho scritto, hanno scritto in tanti sulle sue azioni che tra l’altro sono sotto gli occhi di tutti e come sempre sarà il tempo a giudicare il suo lavoro. Per quello che vale la mia opinione, la forma dà peso alla sostanza, ovvero se è così incapace di attenersi alle regole, se ha così la necessità di raccontare una verità che nei fatti non si rivela tale, per me rimane un cattivo esempio e quindi non degno di dare lustro alla città e serenità ai suoi abitanti.
Se per governare bisogna dividere, bisogna circondarsi di “servi muti” e compiacenti, se per fare il buon amministratore bisogna evitare il dialogo con chi non la pensa allo stesso modo e ripudiare il confronto non si è buoni servitori dello Stato!
Quindi benissimo se resta a casa e magari si occupa di altro, dopo aver ovviamente sistemato le “cose in sospeso “. Abbiamo letto delle sue promesse di mantenere la presenza in consiglio comunale e contemporaneamente in Europa, ecco l’ennesima furbata, come si può essere un buon deputato o amministratore cittadino, a spese nostre, facendo due lavori bene contemporaneamente? Poco mi importa della risposta, quello che conta sono i fatti ed i fatti parlano chiaro, siamo innanzi all’ennesimo escamotage per ottenere consensi e questo non va bene, i Monfalconesi non meritano di essere presi per il naso e trattati da ingenui che credono a promesse vane! La furbizia per sua natura non ha mai rispetto per il prossimo, le auguro una vita serena, gioiosa e salutare ma lontano dal governo della nostra città o dal rappresentarci in Europa, perché il nostro futuro, il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti merita ben altro che scappatoie per eludere le regole, non merita la furbizia a discapito dell’onestà intellettuale, non abbiamo bisogno di muri, di fragile ed inconsistente cartapesta, ma di solidi ponti che uniscono i popoli e tutti noi, semplici abitanti di una cittadina in riva al mare che non importa se è ad est o ovest, nord e sud ma che sia semplicemente al centro del sereno vivere.
PS: Cara signora Sindaca, non so se leggerà questa mia o se molto probabilmente qualcuno lo farà per lei, ma per quello che vale, voglia che sappia o almeno lo desidero, che lei è molto lontana, anzi lontanissima dal mio ideale di buon primo cittadino, distante dall’essere un buon educatore, un modello da seguire ma che è ancora in tempo per tornare su percorsi più consoni al buon governo, su strade lastricate di dialogo e sereno dibattito politico ed ascolto delle varie realtà locali. Ci pensi tra un selfie e l’altro ed allora cambiando marcia, le foto dei social diventeranno a colori.
Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo.
Giovanni Sonzini