Consiglieri di opposizione uniti contro le dichiarazioni del 27 gennaio

 

A seguito delle pesanti dichiarazioni della maggioranza di ieri, 27 gennaio,  i consiglieri di opposizione  hanno emesso un comunicato congiunto che riceviamo e pubblichiamo.
“Il problema della Sindaca Cisint è la difficoltà a sostenere la critica politica. Avere il mandato per amministrare una città non significa che tutto quello che dice sia immediatamente “giusto” o “santo”, men che meno che non sia criticabile.
Accusare chi la critica di mistificare la realtà e denigrare continuamente gli avversari politici o intere porzioni di città, non toglie nulla della sostanza delle critiche che le vengono poste. In quest’ultimo anno è lei ad aver fatto ricorso ad una estetica politica aggressiva, divisiva, andando in televisione ed accusando di integralismo, senza alcuna prova, migliaia di suoi concittadini, lei a vantarsi di aver chiuso dei luoghi di culto e successivamente lei a contestare alle opposizioni che la criticavano di sostere l’illegalità, anche in questo caso senza fornire alcuna prova.
Oggi arriva al punto di fantasticare sull’esistenza di un GOLPE, non si capisce su quali basi, nè con quali mezzi di attuazione. La verità è che da molte parti l’azione politica della destra cittadina è duramente criticata, perché produce divisioni, caos, incomunicabilità. Non è la prima volta che l’estremismo della sua politica fa finire la città in prima pagina. Sarà così anche con questa denuncia di golpe?
Riguardo alla trasparenza delle attività dell’amministrazione, ed all’accaduto di giovedì 18 gennaio, facciamo notare una cosa: nella pur lunga conferenza stampa odierna la Sindaca non ha chiarito cosa sia accaduto durante l’intervento della polizia municipale, limitandosi ad annunciare altri provvedimenti e ventilare future querele. In cerca di chiarezza, è invece giusto dire che da una settimana le consigliere e i consiglieri dell’opposizione hanno richiesto di poter visionare i verbali raccolti e compilati dagli agenti intervenuti presso la sede del centro culturale islamico, secondo quanto previsto dal art. 43 del TUEL.

Nonostante i diversi tentativi effettuati, di persona e attraverso i mezzi di comunicazione istituzionali, ancora non è stato possibile per loro visionare gli atti, né interloquire per un chiarimento con il dirigente competente.

E questo, ve lo assicuriamo, corrisponde esattamente al vero.”

Alessandro Saullo,  Lucia Giurissa,  Davide Strukelj, Cristiana Morsolin, Bhuiyan Sani e  Paolo Frisenna

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