A Monfalcone non esiste nessuna guerra di religione, nessuna guerra santa.
Forse nelle fantasie di qualche terra di mezzo di Tolkien, ma non nella città dei cantieri che con le sue oltre cento nazionalità rappresentate si dimostra essere un contenitore che vuole solamente convivere in santa pace, ognuno, nella propria dimensione, così come è sempre stato in tutti i luoghi di questo mondo interessati da processi immigratori.
Uno su tutti, pensiamo alla piccola Italia della grande mela.
A Monfalcone non è in corso alcuna islamizzazione della città, nessuna radicalizzazione di massa, nessuna crociata o sfida a colpi di spade medioevali con cui imporre il proprio credo, la propria fede o laicità, anche se le spade medioevali ora son tornate di moda.
I monfalconesi sono costituiti dalle singole persone che vivono questa città, autoctoni e non autoctoni, italiani e non italiani, che loro malgrado, si son trovati a doversi confrontare con una situazione teatrale a dir poco surreale, che esiste probabilmente nella rappresentazione scenica di chi vorrebbe narrare, anche legittimamente, ci mancherebbe, una storia di una città che non trova però alcun riscontro nella realtà di tutti i giorni.
E questa narrazione ha non solo annoiato, ma anche stufato gran parte dei cittadini semplicemente perché non sta portando a nulla di buono. Monfalcone oltre ad essere un cantiere navale, deve diventare un cantiere di libera convivenza, questa è la vera identità di Monfalcone.
Tolto quel manipoli di estremisti accecati dal furore ideologico che costituiscono una minoranza irrisoria e superata dalla storia e dal tempo, i cittadini vogliono semplicemente viversi il proprio Territorio di cui ne sono parte integrante, a prescindere dalle proprie origini e riappropriarsi di una dimensione umana e sociale della città, senza più divisioni tra belli, brutti e buoni e cattivi di turno, quella dimensione che negli ultimi tempi è diventata offuscata per i capricci di una certa politica e di un certo modo di fare tutt’altro che armonioso con l’articolo 3 della Costituzione.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale.
Ecco l’articolo 3 della Costituzione a Monfalcone deve ritornare sovrano e ciò sarà possibile solo con un nuovo corso politico, poco da dire.
Marco Barone