“L’invidia xe una bruta bestia!” dicevano i nostri vecchi!
Eh già! È proprio così, ma siccome la nostra amata Monfalcone non è la città europea della cultura 2025 (ed è chiaro che deve essere stata una svista dei burocrati di Bruxelles, maledetti papaveri…) ecco che pur di stare sotto la luce dei riflettori ci si inventa un nuovo colpo di teatro.
Se ne occupa direttamente l’intellighenzia bicefala al servizio del potere costituito e, con sapiente manovra, saltando alcuni secoli di storia, inventa una nuova ricorrenza… identitaria (eccerto!), ci mancherebbe pure.
Signore e signori, nel 2025 ricorre il cinquecentesimo anniversario!
Come di cosa? Ma della fondazione del maniero… insomma nel 2025 (Anno di Nova Gorica – Gorizia Città europea della cultura, vedi le coincidenze…) saranno 500 anni ab rocca condita (sarebbe a dire dalla fondazione della rocca. De Monfalcòn, sì: la nostra rocca!).
Voi direte: “ma non è vero, nel 1525 la Rocca esisteva già!”
Silenzio, infedeli! Sono 500 anni, e questo basta perché Monfalcòn abbia la sua visibilità e i turisti arrivino a frotte, numerosi come … vabbè, che arrivi chi vuole, poi racconteremo di numeri fantasmagorici, ma questo è un altro tema.
“Ma cosa si festeggia esattamente?”
Che “signori precisetti” che siete! Festeggiamo i 500 anni della “sua forma attuale”, contenti?
Come sarebbe “cosa vuol dire la forma attuale”? Non vuol dire nulla, è chiaro! È solo che non avevamo altro da dire… ah sì, ci sarebbero le copie di alcune porcellane, il nuovo feticcio dopo il pilo e il feral, però ci pareva poco; 500 anni suona meglio, molto meglio!
E allora, monfalconesi, tutti insieme: uno, due, tre “Viva la rocca de Mofalcòn” … secolo più, secolo meno.