Il 21 febbraio ricorre la Giornata Internazionale della Lingua Madre (International Mother Language Day), una celebrazione indetta dall’UNESCO per promuovere la madrelingua, la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo.
Istituita nel 1999 dalla dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura e celebrata ogni anno a partire dall’anno seguente, nel 2007 è stata riconosciuta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, contemporaneamente alla proclamazione del 2008 come Anno Internazionale delle Lingue.
La data del 21 febbraio è stata scelta per commemorare un tragico evento accaduto nel 1952 in Bangladesh (all’epoca parte del Pakistan) quando studenti e attivisti protestarono contro una legge che imponeva l’uso dell’urdu come lingua ufficiale del paese, marginalizzando il bengalese, che era la lingua madre della maggior parte della popolazione.
Durante le manifestazioni, la polizia pakistana aprì il fuoco sui manifestanti, uccidendo diversi studenti.
Questa tragedia ha avuto un impatto duraturo e simbolico sul paese, tanto che il bengalese è ora una lingua ufficiale del Bangladesh e della regione del West Bengal in India.
Ogni anno, il 21 febbraio, il Bangladesh e molte altre nazioni celebrano la Giornata Internazionale della Lingua Madre per promuovere la diversità linguistica e culturale, nonché per preservare le lingue minoritarie nel mondo.
Le lingue sono lo strumento più potente di conservazione e sviluppo del nostro patrimonio, tangibile ed intangibile. Tutte le azioni intraprese per promuovere la disseminazione delle lingue madri servirà non solo ad incoraggiare la diversità linguistica e l’istruzione multilingue, ma anche a sviluppare la piena consapevolezza delle tradizioni linguistiche e culturali attraverso il mondo e a stimolare la solidarietà, fondata sulla comprensione, la tolleranza ed il dialogo.
Masum Rouf